michele monaco
Per combattere lo “spaesamento” determinato nella nostra città- dalla scomparsa di tanti piccoli riferimenti con la perdita,di conseguenza,del senso di appartenenza. La nostra comunità tende a trasformarsi in una folla di luoghi senza identità. Anche per gli abitanti si sfilacciano le tradizionali relazioni con i luoghi in cui vivono, vi si aggirano senza attenzione. Prova ne è che, negli ultimi anni, si è riscontrato tra i giovani un forte aumento degli atti di vandalismo e di distruzione di beni pubblici e privati. Il marcato innalzamento delle violenze giovanili in spazi pubblici e nei confronti dell’arredo urbano, è la testimonianza che lo spazio nella città perde l’uso originario e se ne fa un uso improprio attraverso condotte devianti e vandalismi.
Compito di tutti gli attori istituzionali ( in primo luogo degli Enti Locali), dell’associazionismo e delle classiche agenzie educative come la scuola e la famiglia è di rinsaldare un nuovo patto di cittadinanza, avviare progetti di convivenza civile sul regole fondamentali di legalità e solidarietà. I progetti di educazione alla legalità delle scuole del nostro territorio hanno sempre più bisogno della riscoperta della storia locale, della storia patria, per trasmettere ai giovani il rispetto e la conoscenza dei beni cultural e il senso di appartenenza ad una comunità. Occorre, quindi, ricostruire nuovi orizzonti di senso, deve tornare ad avere significato la relazione tra la qualità degli ambienti urbani e la possibilità per gli abitanti di riconoscersi nel posto dove vivono, di ritrovare e rigenerare relazioni affettive forti con i luoghi. Far crescere un atteggiamento di “cura” e di attenzione. Diffondere nei giovani la convinzione che la città va curata conservandone anche la memoria dei luoghi. La cura e la memoria sono così due facce di uno stesso atteggiamento, di un solo abito mentale.
(michele monaco)