di Vincenzo Naturale
San Severo, siamo in un periodo compreso tra la fine degli anni 80 metà anni 90. E’ un Agosto particolarmente torrido difatti sin dalle prime luci dell’alba gli agricoltori raggiungono i terreni prima che la calura faccia la sua comparsa. Verso le sette del mattino si odono cigolii di portiere tra queste pare distinguersi una fiat uno, con stereo portatile rigorosamente pioneer ed impianto 200 watt creato ad arte dall’amico tutto fare. Auto abbellite da parasole con viso di leone, in taluni casi Marylin Monroe. Una mamma scende dalle scale frettolosamente con indosso salvagente, canotto e borsa termica, direzione Torre Fortore. Nel relativo contenitore è possibile trovare pasta al forno, cotolette di pollo, da parte anche alcuni gelati che si spera resisteranno. Immancabile un thermos con diversi litri di caffè fatto con la classica moka la sera prima, lasciato a raffreddare in frigo tutta la notte. Torniamo ai nostri amici agricoltori, esaminando una storia che val per tutte. Non un alito di vento muove i passi, le foglie della vite sono verdi e grandi, manca poco al raccolto. Sono le ultime lavorazioni prima del grande momento, di lontano a rasserenare il cuore un timido sole eccedente nel suo candore, cui bellezza è equiparabile solo ad un’alba vista dallo spazio. Una pace assoluta avvolge questo grande lavoratore che accantonato il trattore si dedica alla cura minuziosa del vigneto nella pace dei sensi. Cinguettii accompagnano il suo dolce procedere, tra odori di frutta di stagione che giungono intensi come fosse arbre magique. Una leggera polvere s’alza al suo cammino, questa non infastidisce anzi crea ancor più atmosfera visto che a tal proposito un buon frutto da cogliere può divenir eccellente colazione. Le strade sterrate meglio note come tratturi pullulano di vita, con piccoli predatori che affacciano su di esse o sui fili spinati disegnando segmentate tinte. Erbe incolte piuttosto alte ai lati della strada fungono da fiume vegetale con onde sparse modellate dal vento. Nel mentre vacanzieri pendolari, sono al distributore per le consuete diecimila lire di benzina, oggi c’è anche Antonio che da una mano al padre fino al rientro a scuola, tutto procede bene ovviamente non senza aver acquistato al bar due pacchi di patatine, magari un po’ di caramelle da consumare in auto fino a destinazione con il tipico lasciar briciole sul tappetino. Al mare è tutto più bello non ci sono i trenta gradi della città, poi la spiaggia libera da un senso particolare di rilassatezza. Siamo a mezzogiorno esatto, tutti reclamano le prelibatezze di mamma da gustare con l’ombrellone richiuso quasi interamente, parte avanti non compresa, da un tendone fiorito color verde o arancio in molti casi. Siamo di rientro per entrambi il vacanziere e l’agricoltore seppur la giornata ha avuto ritmi, modi dunque orari diversi per ambedue. La città pare sonnecchiare al tramonto, si vede un po’ di gente in villa seduta a gustare un gelato. Alcuni bimbi giocano spensierati sulle giostrine, altri con i papà lungo il viale della villa stanno imparando ad andare in bici, abbondano serenità e quiete. Tutti si godono questo meritato periodo di relax con una semplicità tipica di quei giorni senza condividere nulla o dire al vicino di casa
come sono andate le vacanze chissà dove. Nell’aria si respira semplicità, non meno tanta voglia di stare insieme ai cugini e gli zii giunti da Torino e Milano, per sapere coma vanno le cose vedere insieme le foto delle serate; raccontare ogni volta al telefono minuziosamente queste cronache avrebbe un costo elevatissimo. Di sera i gradini davanti le abitazioni diventano piccoli locali, i dirimpettai si parlano in armonia. La tv non ha spettatori, in cucina luce è rimasta accesa poiché si è tagliata di fretta l’anguria da offrire a tutti, passanti compresi. Il Sabato sera molti andranno a beneficiare della frescura al convento di San Matteo, portando da casa la pizza fatta da nonna. Non mancheranno episodi e racconti di fatti accaduti nel passato, vista l’atmosfera conciliante, seguiti da una lacrimuccia che a più di qualcuno verrà giù. Nessuno resterà solo tutti in un modo o nell’altro passeranno un’estate fantastica, perché nel cuore di ognuno c’è posto per tutti, trascorreranno probabilmente la migliore bella stagione di tutta la loro esistenza.
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