È veramente risorto!
A chi per disperazione ha scritto che “ogni essere vivente nasce privo di ragione, continua a vivere per inerzia, muore per caso” (Sartre), vorrei dire che si sbaglia e che basta accendere la luce della fede per vedere che le cose stanno diversamente e che solo senza amore la vita appare buia e priva di senso.
Davanti ai dati Istat che ci aggiornano tristemente sul fatto che dall’Italia sono partite verso Israele 1,3 milioni di euro di armi e munizioni nel solo mese di dicembre sc., il triplo rispetto allo stesso mese del 2022, vorrei dire che, proprio mentre celebriamo la festa della vittoria della vita sulla morte, la guerra incomincia in casa nostra, con il colpevole e omertoso silenzio di tutti.
A chi incontro sulle panchine, ripiegato su un dolore ingiustificato e senza fine, deluso da una vita che ha spezzato in un attimo la sua famiglia, vorrei dire che il dolore, ogni dolore, soprattutto quello per amore, per quanto possa sembrare lungo e infinito, ha le ore contate.
A chi ogni mese è costretto a contare gli spicci perché proprio non ce la fa a sostenere anche solo le minime spese quotidiane, vorrei dire che c’è Uno che non centellina per noi il suo amore, ma che addirittura dal momento della creazione non ha mai più smesso di esagerare, elargendo vita, tanta vita.
A chi non può permettersi nemmeno una visita medica e deve imparare a convivere con un dolore che diventa ogni giorno sempre più lancinante e cronico, almeno quanto l’ingiustizia sociale che respira come quell’aria tossica, alla quale molti pensano di resistere immunizzandosi con la propria indifferenza. A chi, nonostante le tante case vuote e sfitte, non ha un tetto per coprirsi nemmeno di notte. A chi invecchia cercando inutilmente un lavoro che garantisca almeno la sopravvivenza. A chi è sfruttato in nome di un’economia unicamente interessata del profitto e del capitale. A chi è guardato con sospetto perché è un ‘diverso’.
A chi sente il dolore acuto di relazioni spezzate. A chi pensa di non farcela più.
E, soprattutto, a chi, pur essendo accanto a me, non riesco a vedere a causa della mia miopia, ma che vorrei includere in queste poche righe. A tutti vorrei dire di non rassegnarci mai ad amare, per primi, anche quando costa, anche quando sembra tutto sprecato… perché così ha fatto e continua a fare il Signore Gesù per ciascuno di noi.
E, infine, a chi con un passo lento in questa settimana ricorda per strada i giorni della passione, vorrei invitare a essere ancora più puntuali e in un numero ancora maggiore per correre sulle stesse strade con la forza di una speranza che molti credono di non avere più, confondendola con le tante illusioni che hanno lasciato l’amaro in bocca. Quella speranza riguarda tutti ed è davvero destinata a non morire mai! Quella speranza sia in grado di rimetterci in piedi e di credere non solo in Dio, ma anche nell’altro…
San Severo lì, 30 marzo 2024
Sabato Santo
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Dott. Beniamino PASCALE
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