Ogni tanto ripenso a un periodo della mia vita durato ben 15 anni insieme ad altri 5 dei miei fratelli che voglio condividere qui.
Fino a qualche anno fa quando questi ricordi tornavano nei miei pensieri tendevo a cacciarli dalla mia mente perché mi vergognavo.
Crescendo ho compreso che sono stati proprio quei 15 anni a farmi diventare il ragazzo di oggi.
8 persone costrette a vivere in appena 50mq.
Niente riscaldamento. Niente divano.
Per riscaldarci usavamo una stufetta a gas.
Se riscaldavi la stanza che ospitava la “cucina”, (se così vogliamo chiamarla), non potevi riscaldare la camera da letto, la nostra piccolissima cameretta o il bagno. Bagno poi è una parolona.
C’era solo il water e un lavandino.
Chi mi conosce BENE sa.
La mia prima doccia l’ho fatta all’età di 15 anni quando ci siamo trasferiti in un vero appartamento con tutti i comfort.
La cucina della nostra casetta era il luogo dove stavamo tutti insieme. Era semplicemente straordinario. Vorrei rivivere quei momenti fatti di calore, di amore, di armonia e anche di litigi.
I disagi erano continui.
Casa umidissima, fredda, l’intonaco veniva giù dalle pareti.
Non è fantascienza. È pura realtà vissuta da me, i miei genitori e i miei fratelli.
Prima mi vergognavo a parlarne.
Ora quei 15 anni sono diventati la mia forza.
Penso di avere la capacità di saper distinguere cosa serve realmente nella vita in senso materiale.
Non mi serve l’auto lussuosa.
Non mi servono i vestiti o le scarpe griffate.
Non mi serve a tutti i costi il cellulare da 1.500€
Quello che ho me l’ ha comprato il mio ex datore di lavoro.
Non mi serve il profumo da 200€, la camicia da 300€ e stronzate varie.
Le considero cose inutili.
Non mi servono a niente.
Figuriamoci se sto la a pensare a ste cazzate.
Mi accontento di quello che la vita mi offre.
Ultimamente sta ripagando me e tutta la mia famiglia.
(post di Ciro Carmine P.)
