CONSIGLIERE COLANGELO E SPADA: PER I LAVORI DI PIAZZA INCORONAZIONE LA CITTADINANZA SIA COINVOLTA NELLE DECISIONI!

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Con Delibera di Giunta 197 del 2021, l’Amministrazione Comunale decideva di “rifunzionalizzare l’area di Piazza Incoronazione” grazie ai proventi di un finanziamento ministeriale. 

L’intervento di “rifunzionalizzazione” non consiste in meri lavori di ristrutturazione ma deve prevedere un cambio di “funzione”, appunto, di uso come ad esempio la riappropriazione e trasformazione di un’area in stato di degrado.

Il termine “rifunzionalizzazione” per i lavori di piazza Incoronazione è giustificato, sostanzialmente, dalla trasformazione in area pedonale che poteva essere prevista tranquillamente anche soltanto da altra tipologia di atti amministrativi legati alla variazione della viabilità da prendere in seno al Consiglio Comunale, massima assise cittadina, espressione della democrazia e della presenza dei cittadini mediante i suoi rappresentanti eletti.

Per tali lavori, l’Amministrazione si è gloriata di aver attinto a fondi ministeriali e disavanzi del bilancio comunale ma i cittadini hanno il diritto di sapere che, a fronte di una spesa prevista di quasi un milione di euro, solo 340.000 sono da collocare in questa definizione, il resto, quindi circa 600.000 euro è stato vincolato all’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.

Giacché i cittadini, senza neanche saperlo, sono stati indebitati per anni per ripagare il mutuo esoso acceso da questa Amministrazione che va ad unirsi a tutti gli altri verso i quali si è optato in questi anni di scellerata amministrazione in cui, anziché basarsi unicamente su importanti misure regionali e nazionali tra cui, non per ultima proprio quella del PNRR, si è optato per indebitare la Città, sarebbe stato opportuno rendere i cittadini stessi che, in prima persona, mediante la tassazione, pagheranno queste opere, partecipi della scelta progettuale, attraverso incontri e dibattiti pubblici, attraverso l’illustrazione dei progetti candidati e la raccolta di opinioni e considerazioni migliorative.

Il caso della Villa Comunale (per la quale i cittadini sono stati oltremodo indebitati con un mutuo nonostante le più forme di finanziamento pubblico giunte in Città) ha insegnato che, al di là di gusti e pareri personali (del tutto legittimi ma che non possono pregiudicare il cattivo o buon esito di un lavoro), non è possibile non coinvolgere la cittadinanza quando si tratta di intervenire su un bene unanimemente considerato non solo di valore storico e artistico ma, principalmente, sociale. 

Piazza Incoronazione, così come la Villa Comunale, è bene della collettività e non è possibile stravolgerla senza un percorso partecipato, senza che il cittadino sia accompagnato gradualmente e sia protagonista di tale cambiamento, essendo essa da considerare assolutamente come bene demo-etno-antropologico, non solo a livello materiale ma anche immateriale.

Scendendo nell’ambito tecnico, è possibile affermare che incoerente è stata anche la scelta di optare per la solita gara al “massimo ribasso” tramite la quale la stazione appaltante non può sottoporre a valutazione l’eventuale documentazione tecnica richiesta per comprovare la qualità del servizio o dei materiali adoperati ed il bando non può prevedere l’analisi di alcun documento che non sia la sola offerta economica. Le gare, invece, dovrebbero evidenziare le competenze, la qualità dei servizi e delle prestazioni che vengono rese. Le gare al massimo ribasso, invece, spesso tolgono qualità ai servizi e diritti ai lavoratori.

Motivo per il quale il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2014/2017, aveva precisato che essa dovesse essere scelto come criterio residuale e da applicare solo in casi speciali.

Alla somma indicata, certamente, andranno ad aggiungersi ulteriori spese. Desta preoccupazione, infatti, tra le altre il riferimento a soltanto 18.000 euro di imprevisti! Sempre il caso della Villa Comunale, per la quale, a meno di qualche settimana dalla sua riapertura sono stati stanziati 70.000 euro in aggiunta a quelli già previsti proprio per andare incontro a situazioni contingenti, ci pone evidentemente in seria preoccupazione. 

Non è compito di un Consigliere Comunale giudicare la genuinità di un progetto ma riteniamo che, al di là dei pareri tecnici e delle autorizzazioni, quando si interviene su un bene di valore collettivo che affonda le sue radici nella storia e nel vissuto sociale e culturale di una Città, sia inaccettabile il non coinvolgimento della popolazione. Facendo riferimento esplicito al progetto, ad esempio, è evidente che semplicemente i colori previsti poco hanno in comune con una piazza storica. Non è di certo la stessa cosa progettare una piazza ex novo, in una zona di recente urbanizzazione e “restaurare” una piazza antica!

È stato chiesto ai progettisti di tenere in considerazione la storia e il vissuto quotidiano della Piazza? Di visionare le foto antiche? 

Ad esempio, l’eliminazione della recinsione attorno alla Fontana non potrebbe rischiare di causare danni alla stessa? È noto come essa sia stata spesso vandalizzata da chi, scavalcando, si tuffava anche solo per festeggiare una vittoria calcistica. Cosa accadrà durante i giorni della Festa del Soccorso quando migliaia di persone si accalcheranno in quell’area? Come sarà salvaguardata l’area?

Parallelamente ai lavori, l’Amministrazione ha previsto un adeguato sistema di video sorveglianza?

Le aiuole attorno alla fontana e dell’intera piazza potranno essere liberamente calpestate con conseguente imbrattamento delle strade limitrofe e della piazza?

Il fondamentale e improrogabile percorso di pedonalizzazione ha previsto delle fasi di presentazione, inculturazione e sperimentazione proprio al fine di prevenire disagi e lamentele?

E’ evidente come non basti solo pedonalizzare se non si prevedono servizi integrativi: l’Amministrazione congiuntamente ha previsto la realizzazione di un parcheggio idoneo, imprescindibile, ormai, per la nostra Città e propedeutico a qualsiasi idea di pedonalizzazione e rifunzionalizzazione? 

Per il bene della nostra Città, porremo queste riflessioni all’attenzione del Consiglio Comunale con gli opportuni strumenti previsti dalla legge e invitiamo i cittadini tutti a far sentire la propria voce affinché la nostra Città non continui ad essere alterata e stravolta in maniera irrispettosa della sua storia e delle sue tradizioni 

Le Consigliere Comunali

Lidya Colangelo – Alessandra Spada