Mi chiamo Luisa e sposai un uomo in divisa.
Mi trasferii a Baggio e lí subii un oltraggio.
Rabbia e dolore per questo vile gesto che creò scalpore!
Ero il fiore della famiglia Fantasia e non ci avete pensato un minuto a portarmi via.
Uomini privi di onore e senza un po’ di cuore.
Mi avete lasciata riversa a terra davanti a una creatura con gli occhi pieni di paura.
Nessuno conosceva la storia di Luisa Fantasia prima che qualcuno decise di raccontarla con ipocrisia.
A San Severo, paese mio natale, mi fu intitolato un quartiere popolare e solo con la strage di San Marco qualcuno decise di mettere il mio nome in risalto.
Ora mi rivolgo a te!
Oh Santa Rita! Santa delle cause impossibili fai che non accadano più questi momenti orribili.
Bruno Braccia