San Severo: l’incontro del venerdi Santo dove si fara’?

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Eccellenza reverendissima,
è notizia di questi giorni che lo storico “incontro” del Venerdì Santo, con le statue della Vergine Addolorata e il Cristo flagellato, potrebbe non svolgersi più in Piazza Castello, teatro del rito da quasi due secoli. Ragioni di sicurezza, così sottende un comunicato stampa della Gazzetta di San Severo di qualche giorno fa, suggeriscono un cambio di location per lo svolgimento della funzione religiosa. Inutile dirle che la decisione ha suscitato perplessità e numerosi interrogativi cui per ora nessuno sa dare risposta. In un contesto pandemico che non prevede più alcun divieto di assembramento all’esterno, con la capienza di chiese, teatri e stadi finalmente ripristinata al 100%, ci si chiede perché sia stato necessario stravolgere i connotati di una consuetudine così antica. D’altro canto in nessuna città pugliese è stato consigliato o imposto un itinerario alternativo per lo svolgimento dei riti della settimana santa, neppure in quelle che vantano un afflusso turistico superiore alle 100.000 presenze (es. Taranto). Si potrebbe dire che a San Severo valgano regole che altrove non valgono. Entrando nel merito, la scelta di Piazza Incoronazione è infelice anche solo di per sé: la fontana impedisce buona parte della visuale da più punti, e il contesto eccessivamente dispersivo può far venire meno l’atmosfera di raccoglimento che caratterizza l’evento da sempre. Insomma, il punto individuato non sembra particolarmente idoneo al regolare svolgimento dell’evento. L’incontro, vale la pena sottolinearlo, non è la festa patronale. Che dire invece della processione che segue l’incontro? Eliminata. Lo si evince dallo stesso comunicato. Perché? Non è ancora chiaro. Parrebbe infatti che dopo la funzione in piazza incoronazione, la processione non percorrerà l’intero giro esterno come di consueto, ma tornerà in centro svoltando in via Soccorso, per poi rientrare. Com’è possibile che Don Quirino Faienza, competente per le congreghe del Rosario e dei Morti, attrici principali della funzione, abbia preso una decisione così importante su un rito così sentito e radicato nella nostra comunità senza coinvolgere in alcun modo la popolazione? Ma la vera domanda è: Lei, Eccellenza, da che parte sta? Sono convinta che chi sostiene che Lei non ami il linguaggio delle espressioni di pietà locali, che non sia un sostenitore delle nostre processioni, sia in torto, e spero che gli eventi dei prossimi giorni ne diano prova.
Tornando al pastrocchio dell’incontro, la cittadinanza è stata messa al corrente dei cambiamenti attraverso un comunicato stampa che non sembra avere requisisti di ufficialità. Non ci resta che attendere e augurarci che tutto si risolva per il meglio.

P.s. mi vedo costretta a pubblicare questa lettera a mezzo social, perché ho avuto difficoltà a trovare una testata giornalistica locale disposta a farlo.

Cordialmente,
Rosalinda Miglio.