Non c’è correlazione tra aumento dei contagi e apertura della scuola. Questa è la conclusione a cui arriva uno studio condotto da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici tra cui Sara Gandini dello Ieo di Milano e spiegato dal Corriere della Sera. “Il rischio zero non esiste, ma sulla base dei dati raccolti possiamo affermare che la scuola è uno dei luoghi più sicuri rispetto alle possibilità di contagio”, sintetizza l’epidemiologa e biostatistica. Secondo quanto dice l’esperta i giovani contagiano il 50% in meno rispetto agli adulti, che sarebbero invece i veri responsabili dell’epidemia.I focolai da Sars-Cov 2 che accadono in classe sono molto rari (sotto il 7% di tutte le scuole) e la frequenza nella trasmissione da ragazzo a docente è statisticamente poco rilevante. Quattro volte più frequente che gli insegnanti si contagino tra loro, magari in sala professori.In conclusione, afferma Gandini: “In mancanza di evidenze scientifiche dei vantaggi della chiusura delle scuole, il principio di precauzione dovrebbe essere quello di mantenere le scuole aperte per contenere i danni gravi, ancora non misurabili scientificamente in tutta la loro portata e senz’altro irreversibili sulla salute psicofisica dei ragazzi e delle loro famiglie. La scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere e la prima a riaprire”.
(fonte Corriere della Sera)