di V.Naturale
Impossibile nascondere l’evidente questione che in Italia sussistono, variegate
problematiche, come del resto in altri paesi, seppur in diversa misura. Mancanza di
lavoro, questioni sociali di vario genere, finanche opportunità; con aggiunta spesse
volte di esacerbata burocrazia. Molti di noi ogni giorno sono costretti a doversi
confrontare con il sistema. Non dico che ci sia una soluzione a tutto, ma perlomeno
cercare nuovi orizzonti, pone difronte la situazione in modo differente. Credo difatti
che un servizio civile, ben elaborato, con piani a lungo termine, potrebbe, con la
giusta misura, risolvere talune problematiche occupazionali. Oggi con le attuali
normative in vigore è possibile accedere a quest’ultimo fino ai ventinove anni
compiuti. E’ se si estendesse la soglia fino ai cinquantacinque anni? In pratica
cambiare totalmente la visione di questo progetto, variandone i parametri, cercando
di sostenere finanche anche altre categorie. In modo tale da veicolare parte dei
disoccupati di lungo termine, o inoccupati, magari che percepiscono varie forme di
tutela; verso questo nuovo inizio. Cosi da fornire, una formazione, uno stipendio
seppur proporzionato, ma che permetta di andare avanti con dignità poiché unito a
una emancipazione dell’individuo. Estendendo la durata dei progetti a due o tre anni
rispetto l’attuale normativa in vigore. Sempre meglio che aspettare una chiamata
che non arriverà mai. Favorendo in tal modo il confronto dunque abbattendo la
solitudine che nello stato prima descritto, pone fuori dalle basi della socializzazione.
Dando così perlomeno, una speranza a un padre di famiglia per i prossimi anni. Non
dico di rendere il cambiamento perenne, perlomeno provare a imboccare questa
nuova strada. Semmai a progetto abrogato, dopo la dovuta prova, se non ottenuti i
risultati sperati, tornare ai progetti precedenti. Insomma tentar non nuoce. Cosi
anche da poter incanalare tutte le problematiche di coloro beneficiari, dunque
eliminare a monte, la causale che sfavoriva il reimpiego. Magari impostando, dopo
un attento colloquio, la direzione giusta da seguire, assurgendo al percorso
formativo dunque la nuova maturità professionale più adeguata, in base alle
propensioni del candidato. Ovviamente questa è la bozza di un ipotetico progetto.
Migliorie, cambi, strategie e quant’altro possono sempre essere attuate.
L’importante è avere una nuova idea per ripartire.
Vincenzo Naturale