“Quella di sabato prossimo sarà una giornata importante, in cui una parte fondamentale del Parco Urbano Campi Diomedei sarà aperta alla città, rendendo fruibile e visitabile l’area interessata dagli scavi archeologici, dunque la porzione del parco in cui è racchiuso un pezzo della storia della città di Foggia e del nostro territorio. Una sperimentazione ambiziosa, per la quale desidero esprimere un sincero ringraziamento alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia, nella persona del dottor Italo Maria Muntoni, per questa proposta, che ovviamente l’Amministrazione comunale ha condiviso e sposato con entusiasmo”. È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, alla presentazione dell’open day che interesserà il Parco Campi Diomedei sabato 9 novembre, dalle 9.00 alle 13.00, permettendo alla comunità cittadina di visitare gli scavi archeologici presenti nell’area.
“Un momento di grande rilevanza, per ciò che quegli scavi rappresentano e perché si tratta della prima occasione in cui la città entra direttamente in relazione con questa meravigliosa opera che, giova ricordarlo, sarà uno dei più grandi parchi urbani dell’intero Mezzogiorno d’Italia – sottolinea il primo cittadino –. Abbiamo creduto in questo progetto ed abbiamo combattuto per la sua realizzazione, anche quando le vicende burocratiche ci hanno consegnato difficoltà. Abbiamo applicato buon senso e responsabilità amministrativa, riuscendo a difendere l’impianto progettuale e raggiungendo un’intesa positiva con la Soprintendenza, grazie ad una proficua e costante interlocuzione con la direzione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali”.
“L’open day è un’idea innovativa, attraverso la quale racconteremo alla città ciò che è stato fatto durante i lavori di scavo – spiega il Funzionario tecnico delegato dal Direttore Generale e rappresentante della Direzione Scientifica della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia, dottor Italo Maria Muntoni –. Un lavoro complesso, che ci ha portato alla scopertura e dunque alla valorizzazione del villaggio neolitico, esteso su un’area di 1880 metri quadri, risalente al periodo compreso tra il 6008 ed il 6006 A.C., un villaggio neolitico con muretti a secco, fornaci, piastre di cottura, dunque la testimonianza di un passato fortemente identitario per Foggia e per la Capitanata e delle primissime comunità che hanno praticato l’agricoltura”.
“Voglio sottolineare che quello di sabato sarà un forte atto di coraggio anche da parte della ditta – conclude il dottor Muntoni – che aprirà il cantiere alla città, mettendo in campo una formula che siamo intenzionati a ripetere nel futuro”