In queste ore è finito sotto i riflettori il protocollo d’intesa sui migranti stipulato la settimana scorsa tra Comune di San Severo e locale Diocesi, alla presenza del cardinale Krajewski.
L’accordo prevede in sintesi la possibilità per gli stranieri di essere iscritti presso il Registro del Comune di San Severo dichiarando come domicilio eletto le parrocchie, attraverso i legali rappresentanti di quest’ultime.
Molti cittadini sui social si interrogano pero’ sulle conseguenze concrete di questo protocollo.
C’è chi plaude intravedendo la possibilità di maggiore integrazione sociale e diritti per questi soggetti più sfortunati e senza fissa dimora.
Altri allo stesso tempo si preoccupano che questa convenzione possa portare nella città di San Severo un numero incontrollato di migranti, provenienti dalla provincia e non solo, che in virtu’ di questa possibilita’ la sceglieranno come paese di residenza.
Infatti nella convenzione non e’previsto un numero massimo di soggetti che possono beneficiare di questa possibilità.
Ad esempio i medici di famiglia sono sufficienti per gestire una simile situazione?
Oltretutto il recente decreto sicurezza approvato a novembre 2018 sembrava andare in una direzione diversa.
Infine ci si domanda se per una città come San Severo, attanagliata da una crisi economica senza precedenti e con un tasso disoccupazione altissimo, questa convenzione rappresenti un’opportunità o un pericolo?
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