Foggia: arrestati per tentata concussione l’ex deputato Udc Angelo Cera e il figlio Napoleone, consigliere regionale in Puglia

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L’ex deputato dell’Udc Angelo Cera e il figlio Napoleone, consigliere regionale pugliese dei Popolari, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di tentata concussione in un filone di un’inchiesta del pm della procura di Foggia Marco Gambardella che coinvolge anche l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri, e il governatore Michele Emiliano.

Sono tre gli episodi contestati ai due politici dell’Unione di Centro, sospesi dal partito dopo gli arresti: il primo riguarda un tentativo di concussione, secondo gli investigatori della Guardia di finanza, ai danni di alcuni dirigenti del Consorzio di Bonifica per la Capitanata finalizzati all’assunzione di alcune persone. Il secondo è un episodio di corruzione finalizzata a sospendere l’affidamento alla Sanitaservice della gestione del Centro unico  prenotazioni.

Infine il terzo sarebbe un episodio di corruzione per favorire la nomina, quale commissario dell’Asp, di una persona indicata dai due Cera. In cambio padre e figlio avrebbero appoggiato Francesco Miglio, candidato sindaco a San Severo che è poi stato eletto.

Napoleone Cera è indagato insieme al governatore Emiliano e l’assessore regionale Ruggeri nell’inchiesta legata alla nomina del commissario dell’Azienda per i Servizi alla Persona “Castriota e Corropoli” di Chieuti, in provincia di Foggia. Mercoledì, il presidente della Regione Puglia aveva annunciato la sua iscrizione nel registro degli indagati spiegando di non aver accolto “tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi”.

A sentire Emiliano, la segnalazione incriminata non è andata a buon fine perché la persona indicata è stata ritenuta “non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali”. Da qui la conclusione del presidente regionale: “Rispondo dunque per una nomina mai effettuata per non avere mai accolto le indicazioni di coloro che la peroravano“.

ilfattoquotidiano