Il Festival delle piccole cose, giunto alla IV Edizione, è stato ideato dal Rhymers’ Club per valorizzare i beni immateriali custoditi nei luoghi che lo ospitano.
Siamo alla continua ricerca di luoghi, sempre più rari, ancora custodi del silenzio, della luce, del vento, dell’aria incontaminata.
Il “Festival delle piccole cose” ha l’obiettivo di valorizzare questi luoghi e di far coltivare, verso questi spazi, gesti d’amore.
Il Festival porta la parola in tutte le sue accezioni e la musica nelle piazzette naturali ed in alcuni dei luoghi simbolo.
La quarta edizione del Festival delle piccole cose, che quest’anno ha già visto una ricca programmazione in agosto nel centro storico di Monte Sant’Angelo, si arricchisce di un nuovo tassello, la data sanseverese che si svolgerà domenica 22 settembre nel chiostro del MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo.
Il complesso che ospita il museo è un antico convento con annessa chiesa, intitolato a San Francesco d’Assisi, fondato nel 1232. A causa del terremoto del 30 luglio 1627 venne ricostruito, ampliandosi in direzione sud-ovest verso l’antico tracciato murario della città. La struttura fu interessata da ulteriori rifacimenti nella prima metà del Settecento. Il complesso dal 1989 ospita il MAT. Il chiostro del MAT è, senza ombra di dubbio, uno dei luoghi più affascinanti del centro storico di San Severo.
Il Festival delle piccole cose ospiterà nel chiostro del MAT i RIONE JUNNO, realtà vivacissima della musica etnica italiana che ha tenuto concerti in tutt’Italia e nel mondo. Rione Junno, lontano dalle insidie del folklorismo deteriore, ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica, ha realizzato lo scarto necessario per elevarsi al di sopra di una piatta e sterile rivisitazione folclorica ed è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro.
Rione Junno presenterà PANE, la loro ultima fatica discografica, appena uscita con l’etichetta napoletana SoundFly.
il disco è frutto di un’intuizione nata nel novembre 2017 e diventato un live tour (già vincitore del bando “InPuglia365 dell’Agenzia Puglia Promozione. Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014 – 2020 Attrattori culturali, naturali e turismo, Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali – Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche) proseguito nella primavera/estate 2018 in Italia, ad ottobre 2018 in Albania, con una serie di importanti concerti in teatri e siti archeologici del Paese delle aquile, ed a novembre 2018 in Germania, nel prestigioso Istituto Italiano di Cultura con sede a Berlino.
Il disco ‘PANE’, arricchito dai disegni dell’artista Stefania Guerra, è un contenitore delle musiche e dei testi inediti composti e scritti su ispirazione dei versi tratti dal poema omonimo di Umberto Fraccacreta, da “Il canto del pane” del poeta armeno Daniel Varujan e da testi del poeta Raffaele Niro.
Umberto Fraccacreta è stato uno dei più importanti poeti italiani del ‘900, non a caso il suo nome è stato incluso nel Dizionario Biografico della Treccani. Tra le sue opere più note vi è proprio il poema Il Pane, ispirato a temi che toccano a 360 gradi il volto del Tavoliere delle Puglie e che risuonano attualissimi al giorno d’oggi.
Daniel Varujan, ucciso nel 1915 durante il genocidio ad opera degli Ottomani, è tuttora riconosciuto come il più grande poeta armeno. Il canto del pane, ritrovato dopo la sua morte e pubblicato postumo, è diventato il simbolo della vita del popolo armeno.
Parte insostituibile e fondamentale nell’intero percorso creativo, sia per la tessitura generale che per i testi poetici è stata RAFFAELE NIRO: poeta, scrittore e performer, anch’ egli talento pugliese doc.
Il progetto discografico PANE è dunque un omaggio alla cultura della nostra terra, la Puglia, un omaggio al più rappresentativo dei suoi prodotti, ma allo stesso tempo è la più grande delle metafore umane e un ponte tra culture e uomini di ogni epoca e di ogni origine. L’album è caratterizzato da una forte tessitura musicale raffinata ed evocativa, guardando al futuro ma con un focus anche su repertori e temi impegnati (grazie alle operazioni di ricerca su frammento inediti dell’ “Archivio Sonoro Puglia”).
L’idea discografica si basa sulla consapevolezza che la musica delle radici, per continuare a trasmettere la sua naturale vitalità, impone ai suoi interpreti un atteggiamento fatto anche d’istinto, figlio di un’esperienza quotidiana densa di voci, rumori della strada e ‘parole importanti’, affidati alla tessitura e scrittura musicale del maestro Erasmo Petringa.
Il disco, che rientra nella programmazione PUGLIA SOUNDS RECORD 2019 (“REGIONE PUGLIA – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”), ha coinvolto più di quindici musicisti e vede alcuni featuring d’eccezione: Eugenio Bennato, che con Rione Junno reinterpreta ‘Foggia’, Massimiliano Morabito e Giulio Bianco del Canzoniere Grecanico Salentino, Giulio Bianco, Antonio Piccininno, Elio “100 grammi” dei Bisca, Luca Rossi.
Sono tanti anche i segnali positivi che già arrivano da critica e pubblico considerando i sold-out per i concerti di anteprima che si sono tenuti finora sia in Italia sia all’Estero.
La serata, rientrante nelle Giornate Europee del Patrimonio 2019, sarà aperta dai saluti dell’avv. Francesco Miglio, Sindaco di San Severo, e dalla dott.ssa Elena Antonacci, Direttrice del MAT.
L’iniziativa è organizzata dal Rhymers’ Club e dal Festival DauniaPoesia, promossa dalla Regione Puglia assessorato all’industria turistica e culturale in collaborazione con l’Associazione Presìdi del libro, in collaborazione con la Città di San Severo, del MAT – Museo dell’Alto Tavoliere, di SoundFly e di Rione Junno.
L’evento è gratuito e a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per informazioni è possibile telefonare al numero (+39) 389 14 50 508.
In caso di maltempo l’evento si svolgerà nella sala “Casiglio” del MAT.
Festival delle piccole cose
www.piccolecosefest.it