Settembre, riprendiamo il cammino.
Dopo le elezioni ho avuto bisogno di un momento per riannodare i fili della mia vita, del mio lavoro, dei miei equilibri fortemente messi in discussione da una campagna elettorale artigianale, faticosa, terminata comunque con un grande risultato.
Sono stati mesi di riflessione sul mio impegno politico, sul futuro, sul senso di quello che ho vissuto in questi ultimi cinque anni, sulla gente che ha accompagnato questo percorso, e anche su quella che lo ha fatto per mero opportunismo.
Ho pensato ai tanti sacrifici, sostenuti in particolare dalla mia famiglia, con uno sguardo al futuro, sul se e sul come continuare a lottare senza elemosinare – come sempre – la fiducia di nessuno.
La forza sta nella libertà di non dipendere da quello che dice la gente. Un politico che fa del consenso la cifra del suo agire è un fallito.
Occorre agire sempre secondo coscienza, costruendo la propria visione con umiltà ma senza assecondare il gregge.
Sono un uomo libero e voglio solo dare una mano a chi ne ha bisogno. Da questo sono partito e qui sono ritornato. Anzi, ho sempre agito solo ed esclusivamente per questo.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei politici non ragiona in questo modo, ecco perchè abbiamo mancato, anche se di poco, l’obiettivo. Era difficile allearsi con chi parte da presupposti diversi.
In ogni caso ho deciso che un mio impegno diretto in futuro, una candidatura a qualsiasi livello, sarà possibile solo se mi verrà palesemente richiesto e a determinate condizioni.
Ho voglia di aiutare la gente e cambiare il mondo, non ho voglia di fare politica per sport.
Chi mi ha seguito sapeva di intraprendere un cammino in totale perdita, fatto solo di sacrifici, nell’esclusivo interesse della comunità.
Ripartiamo da questo, riparto dai giovani, quelli in buona fede. Riparto da un impegno civico e dal dire e fare quello che la coscienza mi suggerisce.
Aiutare questa città.
Gratis. Come sempre.