“Il tour partirà dal comune più piccolo di Puglia, Celle San Vito.”
È stato inaugurato lo scorso venerdì il progetto Mammomobile, un’iniziativa promossa dalla Asl di Foggia e destinata a rivoluzionare l’organizzazione del centro per gli screening oncologici.
A partire dalla prossima settimana, l’unità mobile Mammomobile consentirà a numerose donne di essere sottoposte allo screening mammario senza doversi recare in ospedale. Questo progetto, come ha spiegato il Direttore Generale della Asl Foggia Vito Piazzolla, intende velocizzare e rendere più semplice la procedura per tutte quelle donne residenti e di un’età compresa tra i 50 e 69 anni.
IL TOUR DELLA ‘MAMMOMOBILE’
Si partirà da Celle San Vito il prossimo venerdì 28: il comune più piccolo della Puglia inaugurerà il servizio, al quale potranno essere sottoposte, oltre alle pazienti del borgo della Daunia, anche quelle delle vicine Faeto e Castelluccio Valmaggiore che hanno ricevuto l’invito della ASL.
Il giorno seguente invece, la Mammomobile sarà a Roseto Valforte, mentre dal 2 al 7 settembre a Vieste.
Come spiegato dallo stesso Piazzolla, questa iniziativa rientra all’interno degli interventi voluti dalla ASL per riorganizzare e potenziare i diversi servizi territoriali e per aumentare l’adesione agli screening.
Il camper itinerante, oltre ad essere dotato dal mammografo che consentirà di praticare 6 visite l’ora, è costituito da sala d’attesa, spogliatoio e sala radiologica.
L’IMPORTANZA DELLO SCREENING AL SENO
Stando alle indicazioni del Ministero della Salute, lo screening per il cancro al seno deve essere rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e 69 anni con una frequenza di ogni due anni.
In questa fascia d’età, si legge sul sito dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro IARC, si concentra la maggior parte dei tumori del seno. La partecipazione allo screening organizzato, quindi, può ridurre del 40% la mortalità per questa malattia.
È proprio pensando all’importanza di questo esame che nasce l’idea della Mammomobile, per testimoniare la volontà della Direzione Generale di portare l’assistenza sanitaria in tutto il territorio aziendale, partendo dai comuni più piccoli, svantaggiati non solo per le naturali caratteristiche orogeografiche, ma anche a causa delle ataviche problematiche infrastrutturali che rallentano i collegamenti con i centri maggiori./
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