Cari amici,
prima di augurarvi buon ferragosto o buona Festa
dell’Assunzione (per i cattolici), volevo rendere noto che dal termine
delle elezioni, dopo lo straordinario risultato, ho avviato una seria
riflessione con gli amici che mi hanno sempre seguito in questi anni.
Chi ha creduto che si trattasse di un fatto politico organizzato per
acciuffare qualche poltrona ha sbagliato interpretazione. Lo abbiamo
ampiamente dimostrato. Noi abbiamo lottato per innescare in città un ragionamento
molto diverso: lo sviluppo di un modello di mutualismo per favorire la
cultura dell’auto-organizzazione e della solidarietà.
E da questo promuovere lo sviluppo economico.
Al contrario di quanto alcuni immaginano non ci siamo fermati, nonostante sia durissimo credere di poter cambiare le cose in una città dove alcuni vedono e giudicano con diffidenza tutto, perfino una raccolta fondi.
Con l’ingegnere Matteo Pazienza abbiamo già iniziato a lavorare per il progetto di avvio della coltivazione della Canapa nel nostro territorio, grazia all’aiuto di una società specializzata. A settembre, o comunque in autunno, chiederemo alla città di formare un comitato promotore dopo aver illustrato le possibilità che derivano da questo tipo di coltura.
Seppure stanchissimi e dopo averci rimesso tante risorse economiche familiari, abbiamo continuato a lavorare.
Ciò premesso è chiaro quanto sia incompatibile il clima di chiusura, di
arretratezza, di cinismo, favorito dai leghisti, rispetto ad un
progetto politico basato quasi esclusivamente sulla solidarietà e la
coesione sociale, in linea con i valori della civiltà europea. Non siamo
fissati, cerchiamo solo di combattere i nemici del sud e di far capire
che il sottosviluppo del mezzogiorno è dovuto alla nostra incapacità di
fare squadra e di aiutarci reciprocamente.
Essere intolleranti verso il prossimo agevola non solo la nostra povertà culturale ma anche la nostra povertà economica.
Città Civile ha nel suo statuto l’idea della società aperta e chi ci ha votato deve essere assolutamente cosciente di questo. Vorremmo fare di questa città un laboratorio per l’economia circolare e per tutte quelle nuove pratiche democratiche che possono di fatto innescare un nuovo sviluppo.
Ho ribadito questo concetto ai tantissimi amici che
dopo le elezioni mi hanno chiesto di aderire: noi siamo per una società
aperta.
Insomma, per farla breve, nonostante sia davvero difficile
operare contro certe mentalità e nonostante sia complicato operare in un
contesto politico dove certi concetti sono del tutto estranei alle
dinamiche, noi continuiamo a lavorare.
Dunque, detto questo, ora non mi resta che augurarvi buon riposo ferragostano.