Nota del vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta di Forza Italia.
“Ho provato a resistere alla tentazione di replicare all’infelice espressione adoperata dal presidente Emiliano, secondo cui coloro che paventano la “chiusura” dell’ospedale di Manfredonia sarebbero “tre volte cretini”. Ebbene, poiché ritengo di essere tra quei “cretini”, mi preme evidenziare come la chiusura di un ospedale non consista nell’abbassare una saracinesca, bensì nel suo depotenziamento graduale e sistematico che porti il nosocomio a non poter dare più risposte efficaci alla richiesta dell’utenza. Anche su questo ci sarebbe da discutere: come mai l’ospedale di Manfredonia, che serve una popolazione di quasi centomila unità (Manfredonia, Zapponeta, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Vieste) ed alcune località disagiate e difficilmente raggiungibili, è qualificato “di base” pur avendo un’utenza pari, se non addirittura superiore, alle strutture di primo livello della provincia di Foggia? E a voler ritenere immodificabile tale dato – cioè che Manfredonia debba rimanere ospedale di base, guarda caso l’unico in Capitanata – per quale motivo non è dotato del personale che spetta, in base alla pianta organica, ai singoli reparti? Perché, per esempio, se sono previsti 6 anestesisti ve ne sono solo 4? Perché abbiamo solo 2 ortopedici, quando in pianta organica ne sono previsti ben 9? Il sospetto è che per non assumersi la responsabilità della chiusura della struttura, qualcuno abbia deciso di condannarla ad una morte lenta e silenziosa per carenza di personale. Capisco (si fa per dire!) che alla vigilia delle elezioni regionali Emiliano possa qualificare come “cretini” coloro i quali paventano un depauperamento progressivo della struttura, ma non è l’offesa verbale che urta di più la nostra comunità: la vera offesa è smantellare giorno dopo giorno un ospedale importante per il territorio ed avere la faccia tosta di negarlo anzi, addirittura di sostenere che ci siano in ballo progetti per il suo rilancio”./comunicato