“Siamo ancora in attesa di avere lumi sul Piano faunistico-venatorio, di cui si sa pochissimo, che giace nei segreti cassetti di chissà quali stanze. Fatto sta, che numerosi restano i problemi irrisolti sul campo, come quello relativo alla sovrariproduzione dello storno, che sta letteralmente devastando i campi agricoli pugliesi”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta (Fi). “A ciò si deve aggiungere -prosegue- il problema della perimetrazione degli ambiti territoriali di caccia: emblematico il caso di Cerignola, il cui territorio verrebbe accorpato all’ATC della Bat. Se questo fosse vero e la Giunta regionale non provvedesse a correggere il punto, ci sarebbe un’insostenibile pressione venatoria sulla città di Zingarelli da parte di cacciatori provenienti dalla Bat, a discapito dei cacciatori foggiani. Non solo: questa pressione antropica a Cerignola, che è il Comune della provincia di Foggia a più alta concentrazione di cacciatori, causerebbe anche intuibili attriti tra cacciatori e agricoltori e creerebbe problemi sul fronte della necessitá di ripopolamento selvatico. Queste ed altre argomentazioni sono state rappresentate sia al presidente della Giunta regionale sia all’assessore regionale all’Agricoltura nel corso di un mio intervento in aula, continua Gatta. Adesso, -conclude il vicepresidente del consiglio regionale- ci auguriamo che qualcuno si prenda realmente a cuore le esigenze manifestate dalle associazioni venatorie e dia luce ad un piano che vive di ombre e contraddizioni”.
Sulla stessa linea il consigliere Renato Perrini (Dit) che sul tema si dice disposto ad affrontare con Gatta le prossime battaglie “per restituire dignità ai cittadini pugliesi che pagano le tasse e hanno il diritto di esercitare un loro diritto, per troppo tempo ostacolato dalla inerzia di un governo regionale che non ha risolto un solo problema, dagli storni ai danni causati da cinghiali, lupi, cormorani, e che deve dare risposte concrete alle esigenze di tanti pugliesi”.