Abbiamo perso le elezioni comunali. Scontiamo due dinamiche importanti: 1) l’organizzazione interna del M5S nella composizione della lista certificata e l’impossibilità di fare coalizioni con altre liste; 2) il tracollo a livello nazionale del M5S. Per la prima volta entreremo in Consiglio comunale a San Severo, ma per noi che gareggiavamo per governare la città, è un risultato insufficiente. Abbiamo aumentato i consensi rispetto alle scorse amministrative fino ad essere la prima lista in città, ma questo resta ancora una magra consolazione. D’altro canto potremo fare dura opposizione in Consiglio, potremo avere accesso diretto ai documenti, potremo avere riconoscibilità all’esterno di Palazzo Celestini perché ufficialmente ora siamo il MoVimento 5 Stelle locale. Abbiamo perso le amministrative, ma non la volontà di cambiare San Severo. All’orizzonte abbiamo un cambio di regole interne del M5S con la possibilità di aprirsi alle coalizioni in futuro. Fin da ora vogliamo costruire un campo largo per le forze propositive della città, vogliamo creare un luogo di discussione politica all’altezza delle nostre aspettative. Inizia un percorso nuovo per il M5S sanseverese, caratterizzato da coesione vera e battaglie concrete combattute nei modi e tempi giusti. Non c’è solo la politica in queste occasioni, c’è anche tanta passione ed emozione, per questo voglio dedicare a tutti voi queste parole scritte con amore. Lettera d’amore alla mia città, ai miei concittadini e alla mia famiglia Non sono sempre stato un cittadino modello, per molti anni ho lasciato decidere ad altri ciò che era meglio per me e per la mia città. Ho trascurato il paese in cui, da piccolo, giocavo con i miei fratelli, dove mi sono innamorato di mia moglie e nel quale ho cresciuto i miei figli. Per molto tempo, stanco dal lavoro, aspettavo il fine settimana per riposarmi, adagiarmi sul divano e magari guardare qualche partita di calcio. Nel frattempo San Severo vedeva emigrare i suoi ragazzi, tra cui i miei. E’ sempre difficile salutare i figli quando ripartono per andare a studiare o lavorare, la casa è più vuota, ma a poco a poco ti abitui a quel silenzio che prima veniva tranciato da qualche schiamazzo familiare. Ne ho conosciuti tanti di ragazzi da quando faccio il professore, tante menti brillanti, alcuni più vivaci di altri, e tutti vivono una città che non offre servizi per loro, se non di pessima qualità: poca cultura, poco sport, pochi parchi. Sono entrato in politica né per soldi né per vanagloria ma perché penso che la politica sia servizio: chi ha di più, deve e può fare qualcosa per la sua comunità. Siamo stati una generazione che ha vissuto di “rendita”, con un’Italia messa in piedi dai nostri genitori e che abbiamo visto cadere sempre più in basso. Ci siamo lamentati. Tanto. Eppure non serviva: bisognava fare. La mia generazione ha assistito alla crescita di San Severo, l’ha vissuta bella e pulita, un posto in cui poter realizzare i propri desideri. Una generazione che ha messo a frutto i sacrifici dei propri genitori per investirli nei propri figli. Non volevo continuare a lamentarmi, volevo riscattare una generazione che non è riuscita a lasciare un posto migliore a chi è venuto dopo di lei. Ci siamo messi all’opera, tra tante difficoltà e sfide titaniche: regole interne del Movimento, poche risorse e pochi mezzi, una sola lista con 24 fantastici candidati consiglieri, una giunta con 7 candidati assessori che ci hanno messo la faccia per l’interesse di tutti. Abbiamo fatto tutto il possibile all’insegna della trasparenza e della voglia di cambiare davvero in meglio le cose. Non è bastato. La legge dei numeri non fa sconti a nessuno e sapevamo già che una sola lista doveva colmare una differenza iniziale di voti importante per riuscire a vincere. Non ci siamo riusciti. Abbiamo gareggiato per vincere e non per testimonianza, volevamo e vogliamo ancora un paese migliore. E’ stato difficile per me lavorare e allo stesso tempo fare campagna elettorale, a volte mancavano le forze. Sono fiero di quello che abbiamo fatto, fiero della mia squadra e dei sanseveresi liberi che ci hanno sostenuto. La libertà è per me un valore fondamentale, non bisogna svenderla mai perché è tutto ciò che abbiamo. Si tratta di questo: non lasciar decidere ad altri quello che tu vivi tutti i giorni. Ringrazio di cuore i 3485 sanseveresi che ci hanno sostenuto con il voto diretto e disgiunto, e ringrazio la mia città, tanto amata ed odiata, nella quale ho vissuto le emozioni più profonde della mia vita, compresa questa. Abbiamo lottato per un sogno, continueremo a difenderlo perché “non si può vincere contro chi non si arrende mai”. Gianfranco Di Sabato