Home Interviste LE MATITE INVISIBILI non hanno un nome ed un volto da mostrare.

LE MATITE INVISIBILI non hanno un nome ed un volto da mostrare.

0

Percorrendo le strade della città non è difficile incontrare, in questo maggio del diciannovesimo anno del 2000, volti conosciuti e nuove figure di sanseveresi, che occupano, con le migliori immagini di sé, vetrine di locali commerciali vacanti, cartelloni pubblicitari, le antiquate cassette della posta, e se hai uno smartphone il tuo udito non può far a meno di ascoltare i bip delle notifiche dei social network che ti avvertono di richieste d’amicizia o di chi ha girato l’ultimo video per condurti ad una decisione definitiva. Tutti con l’intento reale o fittizio, e solo essi possono saperlo nel cuor proprio, di riuscire a prendere quel posto che potrebbe dargli la possibilità di cambiare San Severo. Quel cambiamento lo sperano in tanti e soprattutto i padri e le madri di quei figli che rendono onore all’intera comunità fuori dal nostro territorio. Onore ad una cittadina che sforna pane buono ma che deve essere consumato altrove. La parola ricorrente che si ode e si legge ovunque è “CAMBIAMENTO”. Tutto il paese fervoroso e speranzoso ripone la propria fiducia in chi può osare ed usare quel termine facendo la differenza. Eppure, nonostante sia incombente questa necessità, vi sono delle personalità che reputo grandi e nel nascondimento e nella propria quotidianità già operano per trasformare questa città. Tante MATITE INVISIBILI che disegnano nuovi scenari, creano nuovi personaggi e scrivono nuove storie. Lo fanno ogni santo giorno combattendo contro certe mentalità, certi comportamenti e riscontrando spesso fallimenti. Le MATITE INVISIBILI non hanno un nome ed un volto da mostrare. Sono gli insegnanti che cercano di coinvolgere ed emozionare i bambini ed i ragazzi, i medici che salvano con pochi mezzi i loro pazienti, i commercianti che cercano con le loro attività di dare vita alle vie, i dipendenti statali che riescono con un sorriso a sciogliere i nodi della burocrazia, gli operai di tutte le categorie lavorative che instancabilmente rendono tante utilità alla società, le persone che con estrema gentilezza ti offrono la possibilità di passar avanti nel bel mezzo di una fila, coloro che difendono la tradizione e la cultura, chi ha cura dei deboli e di ogni essere vivente, coloro che proteggono la nostra fede e le nostre chiese, coloro che nonostante tutto cercano di pulire quello che è stato reso putrido da alcuni cittadini, coloro che sanno porti un caffè con educazione… ed infiniti esempi al quale non finirò mai di dire grazie.
Grazie piccole matite laboriose San Severo non riesce a vedervi ma voi siete lì a cambiare lentamente questa città.
A loro andrebbero mille onorificenze perché questa è la città che conosco.
Teresa F.

Exit mobile version