La lezione che dobbiamo imparare dalla morte di Peppino Impastato e Aldo Moro.
Il 9 Maggio e’ sicuramente una data da ricordare, se non per altro, in ragione dell’omicidio del giornalista di sinistra Peppino Impastato, e del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani. Entrambe le vittime hanno pagato con la loro vita il prezzo delle proprie idee e delle proprie convinzioni. Lo stesso Aldo Moro aveva profetizzato che spesso la forza delle proprie idee puo’ condurre a tragici eventi infatti affermava:” Anche nel crescere e del crescere si puo’ morire”. Se questi delitti, infatti, portano con se’ una scia di tragicita’ cionondimeno devono anche essere un monito a noi giovani per il futuro: la mafia, la criminalita’, la prevaricazioni non sono solo appannaggio delle associazioni mafiose o delle associazioni criminali in genere, ma consistono in veri e propri “schemi di pensiero” volti a limitare la liberta’ degli altri di fare, di decidere in autonomia, di creare imprese senza compromessi, di progettare liberamente l’avvenire. Sotto questo aspetto e’ importante affermare come il tema della sicurezza e della legalita’ non e’ prerogativa della sola coalizione di destra, in quanto assume i connotati di un valore trasversale che tocca tutte le forze politiche. Senza sicurezza si annienta l’autodeterminazione dei cittadini. L’occasione, pertanto, e’ utile anche per dare il benvenuto, di nuovo, all’ex Ministro Marco Minniti che insieme al nostro Sindaco Francesco Miglio ha provveduto ad istituire il Reparto di Prevenzione dei Crimini della Polizia di Stato. Essendo la repressione dei reati una competenza esclusiva della Stato, non si puo’ che fare un encomio per il lavoro svolto.
La candidata consigliera comunale di “Democratici e socialisti”
Serafino Armiento
