Tre denunce e un maxi sequestro di materiale pirotecnico durante i festeggiamenti in onore di Maria Santissima Annunziata, ad Aradeo. L’ispezione, da parte degli agenti di polizia, è stata avviata nel primo pomeriggio di lunedì, intorno alle 15, mentre in cielo diruno veniva illuminato dai primi fuochi d’artificio. Circa 600 chilogrammi di materiale sono finiti nelle mani del personale della questura: era di 200 chili il principio attivo dell’esplosivo.
I poliziotti della Direzione amministrativa e sociale della questura leccese, coordinati dal primo dirigente Maurizio Stefanizzi, hanno eseguito un controllo in località “Oliveto”, alla periferia del paese e nei pressi di un noto supermercato della zona. Quello infatti il sito autorizzato dall’amministrazione comunale per l’utilizzo dei botti. Hanno anche preso parte i colleghi artificieri inviati da Bari. Quattro le ditte autorizzate dall’ente: ma a finire nei guai, per ora, solo i responsabili legali di tre società: una di Galatina, l’altra di San Severo e la terza con sede a Gioia del Colle. La quarta, infatti, all’arrivo dei poliziotti, aveva già fatto esplodere il proprio materiale. Sono dunque in corso altri accertamenti su quest’ultima, per verificare un suo eventuale coinvolgimento.
Il video: i fotogrammi divulgati dalla questura dopo l’ispezione
Il sequestro più ingente alla società di Galatina: 261 i manufatti esplosivi, di produzione clandestina, ai quali sono stati apposti i sigilli. Tra le violazioni più gravi contestate, quella relativa alla produzione di materiale seguendo la normativa comunitaria. Una parte dei fuochi, infatti, era totalmente clandestina: potenzialmente pericolosa non soltanto per la comunità del luogo, ma per gli stessi operatori del settore. Si è inoltre verificato che uno dei titolari delle aziende ispezionate abbia violato le prescrizioni contenute nel cosiddetto “nulla osta al trasporto”, rilasciato dalla prefettura di Lecce: avrebbe trasportato i botti a bordo di un mezzo differente da quello autorizzato. Motivo per il quale è scattato il sequestro per 124 articoli pirotecnici risultati regolari. Nei confronti della quarta ditta, con sede a Matino, che al momento del controllo, aveva ormai concluso il proprio spettacolo pirotecnico, la polizia procederà ad un controllo successivo, per accertare eventuali illeciti. Per le altre tre, intanto, sono anche scattate delle sanzioni amministrative pari a circa duemila euro.
Il titolare della società con sede nel Foggiano, invece, non avendo richiesto il nulla osta al trasporto alla prefettura del capoluogo dauno, si è visto sequestrare 385 botti per uso professionale. Infine, il proprietario della dita della provincia barese ha subito un sequestro di 57 manufatti, in parte privi della certificazione comunitaria. Ulteriori verifiche di questo genere, per tutelare l’incolumità pubblica, proseguiranno anche nel corso delle prossime settimane, soprattutto in vista della stagione estiva. “Non intendiamo più attendere il periodo natalizio per effettuare ispezioni sul materiale pirotecnico, ma vogliamo agire durante tutto l’anno”, ha affermato il dirigente Stefanizzi. L’allerta è massima anche alla luce del tragico episodio che si verificò il 9 novembre scorso, all’interno di uno stabilimento per la produzione di materiale pirotecnico: un operaio di appena 19 anni, figlio del titolare dell’azienda di Arnesano, morì infatti a seguito di una violenta esplosione all’interno della fabbrica.
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