“Se la nostra terra si sta ammalando, chi la può guarire, se non coloro i quali l’hanno curata per secoli? La vera medicina contro la xylella si chiama ‘agricoltura’. Governo e Regione finanzino insieme un piano che preveda la manutenzione degli uliveti e delle campagne nelle aree colpite e nelle aree ancora indenni, mettendo in condizione le cooperative agricole di fornire servizi di potatura, aratura, fresatura e altri trattamenti nei terreni incolti, abbandonati e demaniali, per fermare, rallentare, ridurre al minimo l’avanzata del vettore.” Torna a parlare di xylella Davide Carlucci, presidente provinciale per Bari di Italia in Comune. Lo fa anche alla luce del fatto che il batterio che, da anni, infesta il Salento si sta pericolosamente avvicinando al capoluogo ed ha già iniziato a interessare alcuni comuni nel circondario di Bari, come Monopoli.
“Un piano del genere darebbe lavoro a molti disoccupati e consentirebbe un significativo ritorno all’agricoltura”, ha precisato l’amministratore, riprendendo una battaglia che il partito aveva già intrapreso nei mesi scorsi quando anche il vicecoordinatore nazionale del partito e sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio aveva avuto modo di lanciare una proposta provocatoria, ovvero quella di erogare il reddito di cittadinanza a tutti i coltivatori diretti.
“Visto che gli attuali governanti non hanno riconosciuto lo stato di calamità dopo le gelate di febbraio dello scorso anno, né hanno avviato azioni incisive e definitive contro il batterio della xylella che, dal Salento sta raggiungendo anche le campagne baresi, abbiamo deciso di parlare la loro stessa lingua, chiedendo l’erogazione della misura in materia di reddito tanto cara a questo governo”, aveva avuto modo dire Abbaticchio.
La nuova proposta, quella di Carlucci, è quella di chiedere che la Regione, attraverso i sia pur esigui fondi messi a disposizione dal decreto Centinaio o attraverso altre risorse, finanzi servizi di “buone pratiche agricole” contro la xylella nei terreni incolti e abbandonati o pubblici e demaniali, oltre ad attività di controllo e monitoraggio dell’applicazione delle stesse, da affidare a cooperative agricole, consorzi e società di vigilanza campestre da selezionare mediante bando pubblico, con la possibilità di utilizzare disoccupati che beneficiano del reddito di cittadinanza. Obiettivo del progetto, la realizzazione di un database delle aree incolte, l’istituzione di forme di vigilanza ecologica e la manutenzione costante del territorio rurale non più coltivato. Per raggiungerlo, l’amministratore ha intenzione di lanciare una petizione online dal titolo ‘dare lavoro per combattere la xylella’.