Come diceva Tonino: prometto questo prometto quello e “passata la festa gabbato il Santo” e noi personaggi come Santo vorremmo vedere candidati, persone che operano in silenzio alla ricerca di un bene che dovrebbe essere comune e di crescita. E si, “liberi pensatori” persone che ragionano con la propria testa e non si lasciano abbindolare dalle false promesse. Il vento del cambiamento comincia a non spirare nel verso giusto ma verso politiche che non hanno nulla di umano ma che sembrano riprendere periodi storici nefasti e che non vorremmo si ripetessero … . Allora chi votare? I sapientoni politici pensano: “sapere e potere” soggiogare le masse sfruttando le debolezze umane e la condizione di bisogno “ricattandoli per un tozzo di pane”. Vergogna! Quella che doveva essere una società civile e di reciproco aiuto è diventata una società che tende a previcare e fare gli affaracci loro! Incontri e inciuci atti a spartirsi sin d’ora la torta danarosa e chiederci nuove gabelle e tasse con la reale situazione deficitaria del nostro comune, eppure si dicono risolutori dei mali cittadini, ma in realtà non abbiamo visto che svendere sia i nostri territtori, sia il ripristino di un caporalato selvaggio (lavora chi non chiede compensi o per somme di denaro che ci fanno vergognare di essere conterranei di Giuseppe di Vittorio). Mai si è vista da parte nostra, una reale partecipazione inclusiva, ma si è vista una azione che prevedesse la risoluizione della nostra disoccupazione, se non quella di affamare la gente e poi ricattarla nel bisogno. Già la paura è troppa di essere emarginati, disadattati in questa società che taglia fuori chi non riesce a stare dietro ai progressi tecnologici, non importa se notabile o figlio di nessuno. Oggi vige la legge dell’apparire e non dell’essere “umano” e quindi si pensa che sia spendibile l’immagine di chi ci tartassa con visibilità politica e false promesse di risoluzioni. Noi vorremmo candidati alla “Santo” libero pensatore e persona che vuole le risoluzioni reali e concertate.