La temperatura della campagna elettorale comincia a salire.
Nazario Tricarico di Citta’ Civile più volte ha sottolineato che in caso di vittoria va rivisto il sistema delle cooperative che lavorano con il Comune per evitare deleterie commistioni tra politica e appalti.
Anche Primiano Calvo, nell’ultimo comunicato dopo l’espulsione dal partito, ha puntato il dito su cooperative che lavorano “attualmente” con Palazzo Celestini vicine a dirigenti politici.
Si tratta di appalti da capogiro, ma anche di posti di lavoro.
Ulteriore tassello da considerare è che nell’ultimo concorso espletato al Comune pochi mesi fa (e che ha visto l’assunzione della sorella di un assessore) è stata inserita una specifica clausola che favoriva chi “ collaborava a qualsiasi titolo con il Comune”.
Quindi proprio alcuni lavoratori di queste cooperative.
Una clausola su cui l’opposizione più volte ha acceso i riflettori in consiglio comunale protestando per la disparità che creava.
Un sistema pericoloso perche’ se le cooperative sono vicine a dirigenti politici si rischia ovviamente di mandare in corto circuito la trasparenza e l’imparzialita’ della pubblica amministrazione.
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