Rifondazione Comunista smaschera il bluff di Miglio.

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E’ di poche ore fa la notizia che anche il Partito di Rifondazione Comunista con un comunicato ufficiale della Federazione Provinciale ha smentito categoricamente di aver autorizzato Miglio ad utilizzare il simbolo del partito e nega in modo perentorio di aver mai deciso di appoggiarlo alle prossime amministrative.

Un comunicato infuocato che “gela” definitivamente l’inaugurazione della campagna elettorale di Miglio, gia’ messa in ginocchio dalle polemiche sullo slogan copiato.

Dopo le prese di distanza di Articolo Uno per voce del coordinatore Annolfi, e l’allontanamento dei civici dell’assessore Di Gioia ( ieri non erano presenti all’apertura del comitato), questo e’ l’ennesimo partito che si defila dalla coalizione di Miglio.

Una serie di rotture che, insieme alle rumorose dimissioni del segretario cittadino del PD e dell’assessore alla sicurezza, suffragano l’ipotesi che Miglio timoroso di non essere ricandidato ha cercato di giocare d’anticipo fingendo che sul suo nome ci fosse un consenso di diverse forze politiche e facendosi imporre dall’alto.

Oggi invece emerge chiaramente che quell’accordo non c’era.

Una situazione esplosiva che ha reso rovente il clima nel comitato elettorale del sindaco uscente dove adesso molti pretendono delle spiegazioni e minacciano di abbandonare.

REDAZIONE

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