STEFANETTI (FDI) PRESENTA UNA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO, MANDIAMO A CASA MIGLIO E STANIAMO LA FINTA OPPOSIZIONE

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“Presenteremo una mozione di sfiducia al Sindaco Francesco Miglio, come atto politico di coerenza, trasparenza e responsabilità”. Il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Francesco Stefanetti, annuncia l’iniziativa che nei prossimi giorni sarà protocollata. “Dalle politiche del lavoro a quelle sulla sicurezza, dalla gestione del servizio di igiene urbana al decoro cittadino, la mozione elenca gli innumerevoli tradimenti elettorali dell’amministrazione di centrosinistra, targata Miglio. La città di San Severo vive intanto uno dei momenti più difficili della sua storia, tra inadeguatezza amministrativa, sciatteria e scelte dannose”.
La mozione, lanciata già ad inizio 2018 dal giovane consigliere meloniano, era stata ripresa qualche settimana fa anche dal consigliere Matteo Pazienza in forza al movimento “Città Civile”.
Lo Statuto Comunale prevede che la mozione venga sottoscritta da almeno 10 consiglieri per poter essere discussa in un Consiglio comunale ad hoc, da convocare entro 30 giorni. “Ma, tra trasformismi e prove di galleggiamento, le firme depositate sin qui sono soltanto quelle di una parte dell’opposizione consiliare – spiegano da FdI -. Ora è il momento di mettere a nudo tutti i consiglieri. Lasceremo il documento in Segreteria a disposizione di chi voglia sottoscriverlo – spiega Stefanetti – e venerdì 15 febbraio procederemo a protocollarlo con o senza le firme necessarie». Oltre gli effetti giuridici dell’atto, la mozione rappresenta infatti un momento di «coerenza, trasparenza e responsabilità, commenta Stefanetti: È il momento di guardare in faccia la città e di assumersi le proprie responsabilità; ora si deve marcare la differenza tra chi è davvero in opposizione, da 5 anni, e chi, ad ormai 100 giorni dal voto, ancora non sa se vuole staccare la spina a Miglio e al centrosinistra impedendo che questa amministrazione utilizzi gli ultimi istanti per dare mancette elettorali e fare sterile propaganda”.