Venerdì 8 febbraio 2019, alle ore 18,00, nel Foyer del Teatro Comunale Giuseppe Verdi, è in programma l’evento “A VENT’ANNI DALLA SCOMPARSA DI RAFFAELE IACOVINO”. L’incontro è organizzato in collaborazione tra Amministrazione Comunale e Pro Loco di San Severo.
“Dedichiamo questa giornata ad un uomo, un professionista, un sindaco della nostra città mai dimenticato – dichiara il Sindaco Miglio – che ancora oggi vive nei nostri pensieri. I suoi scritti, la passione che profondeva nel suo lavoro, il profondo impegno da amministratore comunale e da Primo Cittadino hanno lasciato un segno indelebile nella nostra comunità, che lo ha sempre apprezzato”.
La serata sarà introdotta dal Presidente della Pro Loco dr. Raffaele Florio e dai saluti del Sindaco avv. Francesco Miglio e del Vescovo della Diocesi S.E. Mons. Giovanni Checchinato. A seguire interverranno il prof. N. Michele Campanozzi “L’uomo e l’intellettuale”; il dott. Antonio Carafa, già Sindaco di San Severo “Il Politico”; il dott. Ciro Niro; Medico e Presidente del Rotary Club: “Il Medico al servizio del popolo”.
Porteranno le loro testimonianze: l’on. Severino Cannelonga; il dott. Michele Cologno, già Sindaco di San Severo; l’avv. Michele Santarelli, già Sindaco di San Severo; il dott. Grazioso Piccaluga, presidente Onorario Informatori Scientifici Provincia di Foggia; la prof.ssa Gabriella Orlando, presidente Amici della Musica; la dott.ssa Mariana Iafelice, direttrice Biblioteca PP. Cappuccini di San Severo; il prof. Emanuele D’Angelo, Accademia di Belle Arti di Bari. Modera i lavori dott. Desio Cristalli, giornalista.
Verrà anche illustrato lo spettacolo teatrale “San Severo si ribella” a cura di Francesco Gravino, attore Compagnia Foyer ’97 Teatro. A conclusione della serata si accederà alla Galleria Comunale Luigi Schingo, dove sarà inaugurata la mostra dedicata ai personaggi illustri della storia di San Severo, protagonisti del libro “Ritratti” di Raffaele Iacovino.
RAFFAELE IACOVINO (9 dicembre 1934 – 8 febbraio 1999) medico, stimato meridionalista, studioso di storia della Capitanata, è stato sindaco di San Severo. Uomo dall’intelligenza critica, intellettuale di nobili ideali, fin da giovanissimo scelse di mettersi al servizio dei più deboli, abdicando alle proprie ambizioni personali. Rinunciò, subito dopo la laurea in medicina, conseguita a 25 anni, alla poltrona di assistente accanto al prof. Bietti, luminare dell’ateneo romano che lo voleva con sé, per andare a esercitare in trincea la sua professione. Nel 1960, a 26 anni, scelse di fare il medico condotto e sanitario a Roseto Valfortore, un paese del Subappennino Dauno, totalmente privo di qualsiasi struttura sanitaria dove divenne il medico di tutti. Fu un periodo di duro lavoro che lo maturò anche politicamente: militante socialista da quando era appena quindicenne svolse in quegli anni un’intensa attività nelle file del PSI. Tornato nella sua San Severo, dal 1967 al 1970, fu componente del Consiglio di Amministrazione delle Locali Opere Pie Riunite, dell’Ospedale Civile e dell’Orfanotrofio. Divenne dirigente locale del Partito Socialista e nel 1972 Sindaco, alla guida di una Giunta socialista e comunista. Nonostante la brevità del suo mandato, dovuta ad un patto di alternanza, fu promotore di molteplici iniziative, tra le più innovative tra cui: la creazione della zona verde con la chiusura del centro storico; la libera circolazione gratuita sui mezzi di trasporto pubblico cittadino per anziani e studenti; la distribuzione a tutti gli alunni e studenti delle scuole di San Severo del testo della Costituzione; la distribuzione gratuita giornaliera agli alunni delle scuole elementari di merendine; l’assistenza domiciliare agli anziani; l’istituzione di circa 12 scuole materne; l’ideazione di un centro polisportivo comunale (Palasport); ponendo la massima attenzione all’igiene cittadina: la distribuzione di latte e la fornitura di speciali tute protettive agli operatori ecologici; l’istituzione, tra le prime in Italia, del servizio di guardia medica nelle giornate festive; l’introduzione nel bilancio comunale di una specifica voce relativa allo stanziamento di un fondo per l’ecologia. Nel 1973 fronteggiò la grave epidemia di colera, che aveva colpito alcune zone d’Italia, con interventi incisivi che fecero di San Severo uno dei centri del Sud in cui non si verificò neppure un caso di infezione. Come Primo Cittadino, diede grande impulso anche alla cultura e riorganizzò la Biblioteca Comunale trasferendola in una sede ad hoc, comprendente il Centro Studi e il Museo Civico, e inaugurandola il 4 novembre 1973. Si adoperò anche per rilanciare l’immagine del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, restituendolo al suo vero ruolo. Allontanatosi, per sua scelta, dalla politica si dedicò allo studio e alla ricerca pubblicando numerosi saggi sulle lotte contadine nel Mezzogiorno. Osservatore acuto, instancabilmente attento ai bisogni di chi soffriva, negli ultimi anni della sua vita continuò a difendere e a salvaguardare il patrimonio culturale della sua amatissima Città.
San Severo, 5 febbraio 2019
Il Portavoce
(dott. Michele Princigallo)