FOGGIA: POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DI DIVIETO DI AVVICINAMENTO NEI CONFRONTI DEL MARITO E OBBLIGO DI ALLONTANAMENTO NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA.

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2014

Nella giornata del 19 novembre u.s., Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia, Sezione Reati contro la Persona e Minori hanno eseguito una misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di 55 anni foggiano, ex-coniuge della parte offesa.
L’uomo dopo la separazione, avendo appreso dalla figlia trentenne convivente con la madre che la stessa aveva una relazione sentimentale con un uomo, dopo averle negato l’assegno di mantenimento cominciava a minacciarla e a perseguitarla appostandosi sotto casa e seguendola anche in luoghi pubblici e sul luogo di lavoro per minacciarla e ingiuriarla.
Più volte la minacciava armato di coltello, dicendole che se non avesse lasciato il nuovo compagno l’avrebbe uccisa e se non avesse lasciato la casa coniugale assegnatale con sentenza del Tribunale l’avrebbe ammazzata.
L’uomo non contento faceva di tutto per aizzare la figlia contro la madre, tant’è che la ragazza coabitante con la madre più volte la colpiva con degli oggetti provocandole in diverse circostanze lesioni personali, apostrofandola con epiteti volgari e minacciandola di ucciderla e rovinarla con l’acido.
La misura cautelare veniva emessa anche nei confronti della figlia, consistente in questo caso, nell’obbligo di allontanamento dalla casa coniugale.
Le persecuzioni avevano inizio nel Luglio 2017 e si protraevano nel corso del 2018, la donna viveva in uno stato di terrore ed era stata costretta a rifugiarsi presso casa di amiche e sorelle, abbandonando la casa coniugale. Costretta a diradare le uscite pubbliche per paura di rappresaglie, aveva dovuto cambiare completamente il proprio stile di vita. Le indagini condotte dalla squadra investigativa, in sinergia con il centro Antiviolenza di Foggia che ha consentito alla vittima di fruire di un sostegno psicologico notevole, sono consistite in una corposa attività di riscontro delle denunce sporte dalla vittima che hanno portato alla formulazione della richiesta della misura cautelare da parte del Pubblico Ministero e la successiva emissione dell’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Foggia.