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I NONNI: PATRIMONIO NAZIONALE

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I nonni sono un patrimonio nazionale che ogni stato dovrebbe valorizzare.
Questi, sono il legame che tiene saldo molteplici nuclei famigliari. Oggi più che
mai fondamentali per affrontare il futuro in sicurezza. Con la crisi attuale,
difatti, questo faro di speranza, rappresenta l’approdo per tanti coniugi, che
hanno perso l’impiego o faticano ad arrivare a fine mese. Determinanti, per la
crescita dei nipoti, hanno imparato tanto dalla vita, sanno sempre cosa fare;
padri e madri due volte. Come dimenticare lunghe tavole festose a ogni
ricorrenza; impreziosite ancor più dai racconti dei tempi andati, seguiti da
tanta nostalgia, mentre un fazzoletto, rigorosamente di stoffa, asciuga le
lacrime. Piatti preparati con amore da mani pazienti, pronte sempre a
tramandare ogni tradizione. Per non parlare dei pomeriggi dedicati alla
divulgazione di usi e costumi. A ogni loro narrazione sul modo in cui si sono
conosciuti, degli sguardi rubati oltre una finestra; perché, tante volte, amori
incompresi, ostacolati dalle famiglie. Dei sacrifici fatti negli anni bui del
dopoguerra. Alla prima auto acquistata. La casa ottenuta dopo tante rinunce.
Alle sere vissute negli anni 70/80. Anni, accanto a loro, fondamentali, che, per
taluni, oggi, rimangono il retaggio di una foto; un pensiero al cielo, ogni volta
che i ricordi si fanno strada. Insomma alla luce di quanto esposto è necessario
sostenerli, in ogni modo, oggi più che mai. A mio parere soprattutto nel caso di
coloro che si dedicano a tempo pieno alla crescita dei nipoti, “nonni-genitori”
con quest’ultimi residenti nel medesimo domicilio. Dovrebbe essere
dispensato un rimborso, proporzionale al reddito, presentando una lista spese,
dedicata, durante la dichiarazione dei redditi in accordo con patronati, caf, ecc

Da gestire conservando scontrini e fatture; individuando le necessità, non
meno, tenendo conto del numero di nipoti a carico. Pensate, in Italia, quante
famiglie vivono queste problematiche oggi? Tante; dunque ideare opzioni
alternative diviene necessario. Tuttavia anche nel caso di nuclei con un reddito
medio-alto, quindi non pertinente al tipo di esenzione, concedere almeno il
bonus luce e gas, visto il numero ampliato di residenti. Per rendere ancor più
saldi i legami famigliari, incentivare gare e concorsi a premio, nonni-nipotigenitori.
Inoltre promuovere forti sconti per alloggi in strutture turistiche,
ingressi parco giochi, musei ecc. Per famiglie in condizioni disagevoli ospitate
in case mono pensione, prevedere, oltre ai citati provvedimenti, (esenzioni
luce, gas; recupero spese pertinenti strettamente alle esigenze famigliari)

buoni pasto, per ogni residente; un rimborso carburante forfettario. Quindi,
tramite convenzioni elaborate con gli enti preposti, una deduzione sulle spese
assicurative del mezzo utilizzato. Provvedimenti tutto sommato per
incentivare anche l’economia, atti a frenare il disagio sociale, per tempo.
Considerare inoltre il caso di nonni con pensioni, basse, che vogliano
arrotondare gli introiti “nonnosytter”. La possibilità d’introdurre voucher,
flessibili, prettamente studiati al caso, utilizzabili per pagare bollette, fare
acquisti ecc. Non assimilabili al reddito. Depennare per gli anziani, in generale,
con redditi medio-bassi, oltre i 70 anni che inoltrano richieste i.s.e.e. per
agevolazioni luce e gas, la richiesta d’informazione sulla giacenza media dei
risparmi bancari nonché il possesso di un’autovettura. Inutile concedere aiuti
se a una persona dopo tanti anni di lavoro, gli si conteggia un auto, necessaria
per gli spostamenti, visite mediche, gestione commissioni ecc; utilissima per
vivere in serenità il quotidiano, dunque peggio ancora i risparmi di una vita
ottenuti con sacrifici, lavorando. Queste rimangono pur sempre idee,
intuizioni. Alla fine conta voler bene, nonché rispettare sempre è comunque i
nonni. Fonte di saggezza e affetto smisurato.
Vincenzo Naturale

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