“La Puglia deve far fronte comune a tutela dei produttori di olio extravergine d’oliva e contro l’invasione di olio di oliva tunisino in regime di totale esenzione fiscale nel già saturo mercato comunitario. Tutto ciò rappresenta un colpo fatale per i produttori agricoli del Sud Italia in generale e della nostra regione in particolare, già alle prese – come dimostrano i dati della Coldiretti – con un’annata particolarmente difficile”. E’ l’appello del vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Peppino Longo, che condivide la richiesta dell’associazione di categoria affinché “la Ue respinga la richiesta del Governo di Tunisi di rinnovare la concessione temporanea di contingenti d’esportazione di olio a dazio zero per 35 mila tonnellate l’anno scaduta il 31 dicembre 2017, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia”.
“Pur condividendo le motivazioni di solidarietà e aiuto al Paese del Nord Africa, resto fermamente convinto che ciò non può avvenire a scapito e grave danno, economico e di immagine, di Stati membri dell’Unione, vittime della concorrenza sleale da parte di produzioni di bassa qualità, svendute a prezzi insostenibili ma commercializzate dalle multinazionali sotto la copertura di marchi nazionali ceduti all’estero e che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali”.
Longo punta il dito contro “un’Europa che continua a togliere ad alcuni per dare ad altri, dando vita di fatto ad un guerra tra poveri dalle conseguenze imprevedibili. L’olio tunisino, sulla cui qualità e tracciabilità ci sono montagne di dubbi, provocherà un disastro per uno dei mercati di eccellenza della Puglia, con gravi ripercussioni tanto in termini economici che occupazionali. Cui andranno ad aggiungersi le problematiche a tutela dei consumatori, alle prese con un prodotto semisconosciuto. Ai colleghi del Consiglio regionale pugliese, ai rappresentanti della Giunta, al presidente Michele Emiliano e a tutti i nostri parlamentari ed europarlamentari, al governo italiano, chiedo un intervento fermo, deciso e preciso per bloccare questo abuso. In Puglia mobilitiamoci compatti a difesa dell’immagine e dell’economia della terra regina per la produzione di extravergine di oliva che, beninteso, è un prodotto che presenta proprietà organolettiche di gran pregio a differenza dell’olio che si intende fare entrare in Europa”./com