Voto contrario del Consiglio regionale alla mozione presentata dai consiglieri del M5S Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari e Marco Galante, avente per oggetto “l’inadempimento contrattuale dei progettisti della nuova sede del Consiglio regionale della Puglia”. Con tale provvedimento i consiglieri pentastellati chiedevano di impegnare la Giunta regionale ad “attivare, per quanto di propria competenza, ogni azione necessaria ad accertare l’inadempimento contrattuale dei progettisti e titolari dell’incarico di direzione dei lavori, procedendo di conseguenza all’interruzione del pagamento delle competenze professionali residue, nonché al recupero delle somme già corrisposte nei loro confronti”.
La consigliera Laricchia nell’illustrare la mozione ha rilevato che, relativamente ai costi emersi da un’analisi della documentazione afferente le diverse fasi della progettazione dell’opera, sia necessario fare “un po’ di giustizia, ma soprattutto a dimostrare un po’ di tutela e cura delle risorse dei pugliesi mettendo in campo tutte le azioni possibili, quindi le verifiche dell’Avvocatura e quant’altro, per cercare di evitare il pagamento di quanto è dovuto ancora ai progettisti, e magari cercare anche di rientrare rispetto a quello già erogato”.
L’assessore regionale alle opere pubbliche Giovanni Giannini nell’esprimere il parere negativo del governo regionale in merito a tale mozione, ha specificato che, sul piano tecnico depositerà in Presidenza una nota che l’ufficio ha inviato al presidente Emiliano, all’assessore ai lavori pubblici e, per conoscenza, allo stesso presidente del Consiglio, in modo che dalla lettura della stessa si possa avere una ricostruzione puntuale e corretta di tutto quello che è avvenuto. Giannini ha poi detto che, pur condividendo lo spirito di dover verificare e controllare gli atti, non può però condividere il punto in cui si fa prevalere la teoria e la cultura del sospetto e che al contrario ci tiene a far prevalere la cultura e la teoria delle cose concrete, delle cose oggettive. “Non abbiamo dati – ha concluso Giannini – che ci mettono nella condizione di adottare il provvedimento di sospensione dell’erogazione dei compensi agli ingegneri, nell’attesa che Corte dei conti e Procura della Repubblica dicano se ci sono delle irregolarità, delle illiceità, dei danni erariali, i responsabili saranno senz’altro chiamati a rispondere”. A tal proposito, il capogruppo di FI Nino Marmo ha condiviso le ragioni dell’assessore Giannini e ha espresso il suo voto contrario. Dello stesso parere anche il capogruppo di DIT-NcI Ignazio Zullo.