LEO IRMICI: SANSEVERESI PENALIZZATI DALLA DIGITALIZZAZIONE, SI TROVI UNA SOLUZIONE IMMEDIATA E UNA A LUNGO TERMINE

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“L’informatizzazione delle procedure burocratiche rischia sempre più di lasciare indietro migliaia di cittadini che hanno ancora difficoltà ad accedere agli strumenti informatici e ad utilizzarli correttamente. Occorre attivare un ufficio a disposizione dei cittadini per la compilazione e l’invio delle domande digitali”. Così il rappresentante del movimento Ideamo, Leo Irmici, scende in campo in difesa di migliaia di cittadini che in questi giorni si stanno confrontando con la richiesta del contributo per il diritto allo studio. “La domanda del contributo per il diritto allo studio, i cosiddetti buoni libri – spiega Leo Irmici – va compilata esclusivamente on line e molti cittadini hanno difficoltà a reperire i mezzi informatici o a compilare le varie procedure. Purtroppo ancora una volta le istituzioni si sono mostrate insensibili alla problematica, perché se è pur vero che la Regione ha digitalizzato le procedure per accelerare i tempi delle stesse, d’altra parte l’amministrazione non ha fatto nulla per venire incontro alle esigenze della popolazione, quando sarebbe bastato mettere a disposizione un ufficio per qualche settimana”. Disagi che, secondo Irmici, sono destinati ad aumentare con la digitalizzazione della pubblica amministrazione e pertanto occorre fin da ora prevedere soluzioni che possano aiutare i sanseveresi nella compilazione delle pratiche. “Conosciamo a memoria le risposte sulla carenza di personale e mezzi all’interno della struttura comunale – conclude Irmici –. Ma un amministratore lungimirante non si ferma al primo ostacolo. Una soluzione a costo zero e senza pesare sul lavoro della macchina amministrativa, che già soffre l’assenza di personale, potrebbe essere quella di allestire un ufficio con gli studenti degli istituti scolastici superiori attraverso una convenzione tra Comune e Scuola nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Così facendo i ragazzi adempirebbero al loro obbligo formativo e contribuirebbero ad aiutare quei cittadini poco digitalizzati a presentare le domande di aiuto o qualsiasi altro tipo di pratica burocratica”.