“La Regione Puglia deve adottare una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici basata su compostaggio di qualità, riutilizzo delle acque depurate in agricoltura, raccolta e riuso di quelle meteoriche ed efficienza nei consumi. Non si può continuare a sottovalutare il rischio desertificazione”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi in seguito ai dati diffusi da Coldiretti Puglia, che evidenziano come in Puglia il 57% delle aree regionali sia a rischio desertificazione.
“La pianificazione della Regione Puglia – continua Trevisi – è molto deludente perché non tiene conto della progressiva riduzione di acqua dolce nel Sud Italia dovuta ai cambiamenti climatici. L’agricoltura pugliese rischia di essere seriamente danneggiata se si dovesse continuare con interventi politici sbagliati come digestori anaerobici o scarichi a mare di acque che potrebbero essere riutilizzate. La situazione è già grave, specie se pensiamo che la Puglia è un territorio carsico, con una percentuale di sostanza organica nel terreno sotto il 2%, per questo gli interventi vanno attuati immediatamente. I rifiuti organici sono un vero tesoro e bisognerebbe utilizzarli per produrre compost di qualità da impiegare per nutrire i campi, invece di buttarli in discarica aumentando il costo della TARI. Compost – spiega il pentastellato – che si produce con impianti aerobici e non con gli impianti anaerobici finalizzati al recupero energetico che la giunta Emiliano vuole inserire nel nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti. Per di più si prevede ancora che in molti casi le acque reflue vengano scaricate a mare invece riutilizzarle, dopo l’opportuna depurazione, in ambito agricolo, civile e industriale. Un’alternativa allo scarico a mare esiste e consiste nella depurazione e sanificazione in tabella 4 delle acque reflue, una soluzione innovativa che va inserita nel piano per un uso razionale della risorsa idrica. Così come bisogna introdurre sistemi di raccolta e riuso delle acque meteoriche, sia per il riutilizzo in agricoltura che per ricaricare la falda. Purtroppo in Puglia assistiamo – prosegue il consigliere cinquestelle – a forti processi di salinizzazione, con significative ripercussioni sulle rese produttive dei terreni agricoli, e a processi di erosione, in cui il passaggio dell’acqua causa l’asportazione di suolo. Nelle situazioni in cui si verificano diminuzioni sensibili del contenuto di sostanza organica dei suoli si possono riscontrare effetti negativi sia per quanto riguarda le rese produttive, nel caso di suoli coltivati, sia per i rischi ambientali ai quali può essere soggetto un territorio. È quindi evidente che un suolo che perde progressivamente il proprio contenuto in sostanza organica diminuisce il proprio potenziale biologico. In alcune regioni ci sono importanti progetti per la misurazione del pH dei terreni agricoli, sia per ottimizzare la produzione, sia per correggere e migliorare la qualità del terreno. L’impiego del compost, ammendante ricco di sostanza organica, può rappresentare una delle risposte ai problemi citati, ricaricando di sostanza organica il suolo, correggendo il pH e restituendo fertilità ai suoli coltivati”.
Trevisi chiede al governo regionale d’istituire corsi di formazione per i giovani agricoltori sulle tecniche innovative d’irrigazione per una razionalizzazione del consumo dell’acqua.
“I cambiamenti climatici – conclude – possono essere affrontati solo rivisitando in chiave innovativa le buone pratiche agricole di un tempo che prevedevano il riutilizzo della sostanza organica nonché un ritorno verso il biologico e la qualità del prodotto, abbandonando progressivamente la chimica”.