Home Cronaca Cerignola, a rogo i rifiuti accatastati per strada: “Emergenza ambientale”

Cerignola, a rogo i rifiuti accatastati per strada: “Emergenza ambientale”

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Continua l’emergenza rifiuti a Cerignola, in provincia di Foggia. Dopo il crac dell’azienda che raccoglie i rifiuti urbani, i sacchetti di immondizia abbandonati sulle strade e il sequestro dell’area dell’Interporto a sei chilometri dal centro – dove dalla sera del 29 giugno e fino al 2 luglio sono state stoccate 800 tonnellate di spazzatura – è la volta dei roghi.

L’allarme arriva da Legambiente Puglia, che in una nota spiega come nelle ultime settimane siano stati appiccati “incendi per smaltire i cumuli di immondizia, la cui combustione sprigiona gas nocivi”. Nessuna differenza fra centro o periferia. I roghi si sono registrati in molte aree della città ofantina, denuncia Legambiente. Che ribatte: “Proposte e soluzioni tampone non sono bastate per gestirne in modo razionale lo smaltimento, evitando una situazione che potrebbe peggiorare con l’innalzamento delle temperature”. A determinare l’emergenza è stato il fallimento della Sia, la Società di igiene ambientale del Consorzio Bacino Foggia 4, ormai in liquidazione. Con una debitoria di circa 10 milioni di euro e i 300 dipendenti senza stipendio da più di due mesi. E se – come ritengono da Legambiente – dal vertice fra consorzio, prefettura e Regione non sarebbero arrivate soluzioni alla crisi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il sequestro del piazzale dell’Interporto di Cerignola, eseguito dai carabinieri del Noe il 2 luglio (danno ambientale è l’ipotesi di reato).

È lì che il sindaco Franco Metta, con un’ordinanza, aveva disposto il temporaneo deposito dei rifiuti con il supporto di aziende private. Ma la crisi, sostengono da Legambiente, ha radici più profonde. A partire dall’assenza, su scala regionale, di buone pratiche in tema di gestione dei rifiuti. Da qui “l’urgenza di chiudere il ciclo dei rifiuti nella nostra regione”, dice il presidente regionale dell’associazione, Francesco Tarantini. Che aggiunge: “È necessario realizzare impianti di compostaggio e riciclaggio, ma anche promuovere comportamenti responsabili e stili di vita rispettosi dell’ambiente. Fondamentale è sensibilizzare i cittadini a una corretta gestione dei rifiuti, avviando il servizio di raccolta porta a porta in tutti i comuni pugliesi”.

BARI.REPUBBLICA.IT

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