“Ho firmato insieme ai colleghi Amati e Mennea una richiesta d’intervento del Consiglio Regionale per discutere in aula il problema legato all’abbattimento delle liste d’attesa.
È un tema che si trascina dagli anni Novanta. Ci hanno provato diversi governi. Sono intervenuti patti tra Stato-Regioni sul contenimento dei tempi di attesa, ma il problema non si è risolto, anzi è finito in una vera e propria emergenza.
C’era un accordo che prevedeva la discussione in Commissione dell’articolo 21 della proposta di legge, siamo arrivati all’articolo 26 e ci siamo trovati davanti a un ennesimo rinvio.
Per questo abbiamo firmato la richiesta per superare ulteriori perdite di tempo e continui dibattiti che rischiano di allungare i tempi di una soluzione che non può più essere rimandata. Visto che la proposta di legge, condivisa con Amati, Mennea e Colonna, è datata 25 gennaio 2018. Sono passati sei mesi e si continua a prendere e a perdere tempo su una questione fondamentale per la salute dei pugliesi.
La politica si è creata troppi alibi a riguardo, decidendo di non decidere. Prendendo tempo e facendo finta di non rendersi conto del reale problema sull’accesso alle prestazioni e alle cure sanitarie. Allora ho firmato perché il Consiglio regionale, nella prossima seduta del 28 giugno, prenda posizione e decisione sul tema delle liste di attesa.
Non è un atto di prepotenza o mancanza di rispetto nei confronti della Commissione e del lavoro di altri colleghi, ma un deciso invito a porre fine a dibattiti e tentennamenti. Nessuna scorrettezza, ma una precisa volontà di non essere complici di eterne discussioni su un provvedimento di giustizia sociale.
Bisogna intervenire in fretta per trovare soluzione a un problema che si trascina da troppo tempo, che non è in linea con il dettato costituzionale e si fa beffa anche della pazienza dei pugliesi e della loro necessità di avere adeguate cure mediche.
È finito il tempo degli alibi e della politica del rimpallo. Occorre decidere e farlo in fretta. Nell’interesse della salute dei pugliesi”./comunicato