Sono Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo.
Dai primi mesi del mio mandato abbiamo deciso di aderire a Borghi Autentici d’Italia, proprio perché il nostro borgo medievale è molto interessante e ricco di vita, oltre che di storia e di cultura. Abbiamo quindi voluto aderire all’associazione per rilanciare il nostro borgo cittadino: il vero cuore e la vera anima, da oltre mille anni, della città di San Giovanni Rotondo.
Per il nostro centro storico abbiamo investito sin da subito risorse umane e materiali ed abbiamo partecipato a un’iniziativa progettuale della Regione Puglia, rispondendo all’avviso sulla “rigenerazione urbana” insieme ai comuni di San Marco in Lamis e di Rignano Garganico, con i quali è stato presentato un progetto intercomunale, perché crediamo che la collaborazione e la rete tra i vari enti possa dare valore aggiunto e avere un impatto superiore rispetto a un progetto che coinvolga un singolo comune, quand’anche sia un comune importante quale è San Giovanni Rotondo.
Il nostro progetto di rigenerazione urbana è arrivato secondo in graduatoria su oltre un’ottantina di comuni, il che ci ha riempito di orgoglio ma soprattutto di speranza per il futuro. Perché, grazie a queste risorse messe a disposizione dalla Puglia attraverso i fondi europei di sviluppo regionale, possiamo rivalutare, riconsiderare e ricostruire il tessuto del nostro centro storico.
Questo progetto l’abbiamo chiamato “Porta Ovest del Gargano”, perché è incentrato sul discorso dei cammini, su cui peraltro stiamo già investendo avendo inaugurato nel nostro centro storico un piccolo ostello per i camminatori, che farà anche da infopoint per la Via Francigena, e tra le cui testimonianze vi è pure un mosaico benedetto da Sua Santità Papa Francesco durante la sua ultima visita a San Giovanni Rotondo.
La nostra visione di rigenerazione urbana prevede, nei suoi assi fondamentali, una serie di iniziative di riqualificazione: un parcheggio a servizio del nostro centro storico; lavori di collettamento delle acque e sulle aree verdi; e poi l’azione che ritengo più importante, ossia la ristrutturazione dell’ultimo manufatto ancora non riqualificato dell’antico complesso claustrale del centro storico (per molte centinaia d’anni la vera anima pulsante del borgo antico) con l’istituzione della “Scuola del gusto”.
Iniziativa che merita risalto sia perché rilevante sotto il profilo della lotta all’esclusione sociale nell’ambito della riconsiderazione del turismo a San Giovanni Rotondo, che non deve essere solo un turismo religioso ma appunto pure un turismo dei cammini, un turismo culturale ed insieme enogastronomico; e sia perché il 2018 è l’Anno del Cibo italiano e ci è parso quindi importante dare questa opportunità.
La “Scuola del Gusto” non è solo un contenitore in loco, è anche un progetto che intende mettere in rete agricoltori, allevatori, categorie svantaggiate (daremo vita a degli orti urbani), ristoratori, operatori turistici, albergatori e anche, a livello più ampio, una serie di iniziative che stiamo condividendo con altri comuni. Inoltre, seguendo l’esempio della Regione Puglia, che ha emanato una legge sugli sprechi alimentari, la scuola vuole anche essere un modello per evitare questi sprechi.
Perché il cibo non è solo sostentamento ma anche cultura, innovazione; e questa classe di giovani ristoratori di San Giovanni Rotondo, che sta facendo passi in avanti nella qualità della costruzione di un nuovo mondo di servizi enogastronomici, deve avere un punto di ritrovo.
Noi intanto stiamo scegliendo il padrino o la madrina di questa “Scuola del gusto”, si tratterà di uno chef sicuramente stellato che farà appunto da chioccia a questi giovani.
Il nostro progetto, in conclusione, nasce per mettere in rete il territorio. Proprio nell’ambito della collaborazione con l’Associazione Borghi Autentici: per far sì che San Giovanni Rotondo diventi, a tutti gli effetti, un «borgo del gusto».
di Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo (FG)
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