I carabinieri del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico di Bari e i colleghi del comando Tutela per l’Ambiente di Foggia hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro esponenti di spicco della criminalità foggiana, già noti per reati inerenti sostanze stupefacenti, contro il patrimonio e truffa, oltre che ai danni di persone come lesioni e minacce, oltre che reati ambientali specifici come gestione illecita di rifiuti speciali. I quattro, che hanno ottenuto i ‘domiciliari’, sono accusati di traffico ed incendio di rifiuti, nonchè di realizzazione e gestione di discariche abusive. Le ordinanze rientrano nell’indagine “Black Fire”, dell’agosto dello scorso anno, quando fu coinvolto un amministratore di due societa’ di gestione di rifiuti speciali di Foggia e provincia, accusato di aver smaltito illecitamente diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali riversati in aree agricole e siti non autorizzati.
Secondo l’accusa, l’organizzazione, per non pagare la spesa derivante dalla legale gestione del rifiuti come prescrive la legge, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate, avrebbero gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali conferiti dalla società “Marino srl” di San Severo, trasportandoli e incendiandoli illecitamente nelle campagne di San Severo, Apricena, Torremaggiore e Foggia. I rifiuti speciali in balle, composti prevalentemente da materiale plastico ed indifferenziato, provenienti dalla raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati dalla societa’ “Autotrasporti Marino Roberto” nel sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti “Marino srl”, invece di essere conferiti presso le discariche autorizzate, sarebbero stati trasportati ed abbandonati su terreni coltivati e dati alle fiamme. In qualche altro caso venivano trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni abbandonati occupati abusivamente per poi essere ivi completamente incendiati. Nella stessa operazione sono stati posti i sigilli ad una intera azienda per la gestione rifiuti, conti correnti bancari ed automezzi pesanti per un valore totale di 1,5 mln, i cui proventi verranno utilizzati per riparare il danno ambientale.