Da tempo si parla di come utilizzare lo “stabile” (forse il più stabile edificio che si trova in loco, a prescindere) delle Scuole Elementari, in bella mostra nel centralissimo Largo Portagrande, a Rignano Garganico. Ma non si è arrivato mai ‘al dunque’, per il timore (vox populi) che il Prefetto da un momento all’altro ci mandasse degli immigrati, dimentichi che nel territorio rignanese la prevista percentuale del 3% sulla popolazione, è stata da tempo abbondantemente superata.
E questo non a torto. Infatti, nella ricca e sviluppata piana sottostante non c’è azienda o locale che non abbia a dimora o al lavoro qualche comunitario, ex o extra. Molti di essi addirittura si sono integrati ed occupano posti importanti nell’apparato gestionale delle aziende. Semmai sono insufficienti i servizi, come quelli dei trasporti e di tipo igienico, che andrebbero migliorati, anche per poter pretendere domani il pagamento di qualche tassa comunale. Fino a qualche tempo fa Villanova, per esempio, era una sorta di terra di nessuno in materia di immondizia. Comunque sia l’edificio in parola, per via della solidità e centralità della struttura è stato preso in giusta considerazione da un “costituendo comitato”, sorto nelle ultime ore, che ha fatto pervenire al Comune uno scritto-proposta di come utilizzare al meglio l’antico ed imponente edificio, oggetto più volte di interventi di restauro-adeguamento.
La richiesta porta la firma di Antonio De Angelis, già consigliere comunale delegato e “villanoviano doc”, ossia domiciliato stabilmente nella sua masseria di Villanova nei pressi del torrente Candelaro, industriosa frazione ai piedi del paese, nota sin dai tempi antichi; sotto i Romani, per le sue fosse di grano e la strada che portava e porta a Siponto (oggi pedegarganica); sotto i Normanni, per via di una famosa battaglia; al tempo della Dogana, per essere una importante e frequentata capo-posta della ricca ed estesa Locatione di Arignano, nonché attiva panetteria e luogo di commercio sotto i baroni Corigliano. Ecco, comunque, lo scritto in parola: «Vorremmo condividere con la cittadinanza l’opportunità di valorizzare l’ex-scuola elementare con l’annessa palestra ed il relativo cortile; riteniamo che la posizione dell’ex-scuola elementare con la Guardia medica accanto (e l’annesso poli-ambulatorio ASL, ndr), con le chiese vicino, i servizi bar e ristorante ed in ultimo con la possibilità delle passeggiate sul “Giro Esterno-Ripa” possa essere un’opportunità per la collettività. Pertanto, per dibattere il tema, si chiede al Sindaco l’utilizzo della Sala Consiliare e nel contempo s’invita la cittadinanza e la stessa Amministrazione comunale a partecipare».
L’idea della Casa di Riposo per anziani, per la verità, non è peregrina, ma affacciata spesso in ogni occasione e programma elettorale. E questo per via della salubrità dell’aria e della tranquillità dei luoghi. Negli ultimi tempi la stessa era stata sostituita dall’idea-progetto “Villaggio Vita Sana” messa su dall’imprenditore di Busto Arsizio, di cui al momento si sa poco. Altresì, il medesimo scopo era fortemente sostenuto dal compianto Giuseppe Ricci (docente di matematica, originario di famiglia bene di Rignano), che aveva destinato e lasciato in eredità per la sua realizzazione la “casa di Napoli”, ubicata nella centralissima Via Calabritto, attualmente occupata in fitto da una Banca, di cui si è già scritto tanto.
Da evidenziare ancora che contiguo all’edificio scolastico (opera realizzata alla fine degli anni ’30 ed inaugurata nel 1939) c’è il Centro diurno per anziani costruito qualche anno addietro, grazie ad un cospicuo fondo concesso dalla Regione Puglia (assessora Elena Gentile). Stabile quest’ultimo fornito di ogni comfort con cucina e lavanderia, dato in appalto ad una cooperativa di Manfredonia, che potrebbe fare la differenza. Insomma di carne a cuocere ce n’è tanta e se l’idea della “Casa di riposo” sarà unanimemente condivisa, sicuramente la sua realizzazione ed attivazione farà fare un balzo avanti all’economia del paese, contribuendo così, assieme alle altre occasioni ed investimenti (agroindustria della piana, turismo ambientale e quello culturale riveniente dal Museo paleolitico di grotta Paglicci e dal centro storico medievale) ad arrestare la fuga dei giovani e a dare una speranza ed un futuro più certo al paese.
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