Oltre ai mandorli già in fiore, se dovessero perdurare le attuali temperature minime troppo alte per la media stagionale e il caldo anomalo – dice Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – il rischio è che vigne, ciliegi e altri alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, subirebbero un ‘risveglio’ anticipato, con fioriture anomale già a febbraio”. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. Con la natura sconvolta a preoccupare è il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva”.
I cambiamenti del clima, smentiscono dunque anche le tradizioni piu’ consolidate dopo un anno che si è classificato in Italia come il sesto più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,16 gradi la media di riferimento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr.
“In Puglia ieri mancavano all’appello – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – oltre 191 milioni di metri cubi d’acqua nei 4 invasi foggiani di Occhito, Capaccio, Osento e Capacciotti e ciò preoccupa molto rispetto alla stagione estiva. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante”.