SS 272 PERICOLOSA, IL PREFETTO RICHIAMA L’ANAS

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Il Prefetto di Foggia ha sollecitato l’Anas e informato i sindaci di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e San Severo, ad “effettuare, ognuno per quanto di competenza, ogni intervento ritenuto necessario al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale, nonché tutelare la pubblica e privata incolumità” circa le condizioni disastrose in cui versa la SS 272 nel tratto che collega i tre centri abitati.

Il tutto nasce da una missiva inviata sul tavolo del Prefetto dal consigliere regionale del M5S, Mario Conca, su segnalazione dell’attivista del Meetup 5 Stelle San Marco in Lamis, Sacha De Giovanni (candidato alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle).

“Si ripetono senza sosta gli incidenti sulla SS272 nel tratto che collega Sanl Giovanni Rotondo – San Marco in Lamis – San Severo. Nonostante le rassicurazioni dei sindaci delle rispettive cittadine foggiane, la strada continua a mostrare tutta la sua pericolosità”. Esordisce così il consigliere regionale Mario Conca, componente della III Commissione Sanità, nella segnalazione inoltrata alla Prefettura di Foggia.

“Alle prime piogge – continua Conca – il manto stradale diventa viscido e scivolosoe, stanti anche gli sbancamenti dei terreni lungo la via, si rivela una trappola per gli automobilisti. I lavori di messa in sicurezza dei muri di contenimento lasciano spesso a desiderare e, in altri casi, non sono sufficienti o, addirittura, inesistenti. Onde evitare possibili disgrazie e interruzioni del traffico chiedo alla Eccellente signoria vostra di intervenire celermente presso Anas per conoscere lo stato dell’arte, affinché si proceda alla messa in sicurezza della strada e dei muri di contenimento. Con la stessa chiedo che vengano notiziati gli amministratoririguardo alle opere di sbancamento o di coltivazione imprudente dei terreni adiacenti alla strada affinché possano intervenire con diffide. Ciò premesso, Eccellenza – conclude il portavoce del M5S -, auspico vivamente che un giorno questo mio scritto non debba rappresentare la prova del fatto che eravate informato e non avete agito”.