Di Vincenzo Naturale
Oggi per chi è disoccupato nonchè, inoccupato, esistono forme di supporto attivabili, in determinati casi, dunque con requisiti prestabiliti dalla legge atti a sostenere la persona. Tuttavia non tutti rientrano in tali categorie. In effetti non è difficile notare anche sui social tantissima gente che cerca lavoro oppure corsi di formazione a supporto economico. Allora si potrebbe prevedere per tali figure, perlomeno, un programma “supporto formativo perenne”; per evitare che questi rimangano fuori dal sistema occupazionale, in continua evoluzione. In pratica con un singolo insegnante accogliere almeno quaranta individui per volta in aula. Indi, con quattro tenere occupate e formate almeno centosessanta al mese. Suppongo che ora molti di voi si stiano chiedendo se questa sia la soluzione a tutti i problemi. Difatti non lo è. Rimane pur vero che; tecnologie, normative nonché requisiti tecnici, richiesti dalle aziende, per tantissimi impieghi e specializzazioni sono in continuo sviluppo. Alla luce di tali questioni, il rischio di poter esser penalizzati, ulteriormente, date le situazioni attuali; diventa sempre più concreto. Oltre il danno, come si suol dire; la beffa. Inoltre potrebbe esser davvero un grande vantaggio per venire incontro a tanti; un “bonus palestra”. Prospettare la possibilità di rimborsare ai disoccupati, desiderosi di rimanere in forma, il costo delle spese sostenute per sopperire a tale pratica. Ciò comporterebbe due enormi vantaggi. Uno sanitario per gli enormi benefici dati dall’attività fisica; unitamente a un inconsapevole impatto psicologico, positivo, sull’umore. Praticamente la simulazione dell’esercitare un lavoro, fisico, a supporto del mancante. Urgente aprire nella nostra città un ufficio che intitolerei “welfare revolution”. Per cercare, tramite esperti, di trasformare i “problemi delle persone in opportunità di sviluppo”. Un nuovo modello sociale che viaggi di pari passo alla tecno-società in cui viviamo. Adattare la condizione attuale, con il supporto di figure professionali, da formare; deve diventare punto di partenza per le prospettive future. Ciò comporta anche nuovi canali di comunicazione e una visione del tutto innovativa rispetto al passato. Rimanendo in tema; spesso vediamo vagare degli anziani soli, ricolmi d’immensa tristezza. A chi non è mai capitato sulle consuete vie di passeggio cittadine; d’incontrare tanti di loro; che magari cercano un pretesto per intraprendere un discorso? L’idea che mi sovviene, li vede protagonisti come “ tutor sociali”. A tal proposito avrei pensato di concepire anche figure di “nonni accompagnatori scolastici” in sostegno a genitori occupati per lavoro, che, sovente per assecondare i figli devono fare i salti mortali. Punto di riferimento per la società, con progetti mirati, potrebbero divenire lettori di favole a domicilio. Esercitare la funzione di “affiancatori giovanili” in un ufficio dedicato al confronto tra le diverse generazioni.
TICKET FOR JOB
Non di rado sentiamo dire, che per colpa della crisi, quindi della scarsa liquidità economica in circolazione, moltissimi giovani, rinunciano a colloqui di lavoro nonchè concorsi perché afflitti da una galoppante mancanza di opportunità monetaria. Dunque non incentivati, dal continuo tartasso psicologico propinato dai mass media. Famiglie sempre piu’ depauperate, dove padri e madri, riescono a stento a rendere efficiente la sopravvivenza quotidiana. A questi fattori, non di poco rilievo, vanno sommati l’affitto, tasse, assicurazioni; abbigliamento, nonché un’ampia componente di acquisti tecnologici. Che non di rado, genitori e ragazzi devono affrontare per rimanere a passo coi tempi in una società di “necessarie” apparenze; togliendo praticamente ogni risorsa per eventi futuri o varie evenienze. In questo quadro carente, dove le possibilità impiegatizie e concorsuali, visto il nuovo mercato del lavoro, sorgono continuamente in territori differenti. Giovani e giovanissimi, quando vogliono cimentarsi nel far concorsi, nonché colloqui, che potrebbero rivelarsi fondamentali per la loro carriera. Pongono spesso a se stessi la domanda se valga veramente la pena affrontare delle vere è propie “avventure monetarie” per raggiungere le famigerate sedi aziendali – concorsuali; supportando ingenti spese da sottrarre al mènage familiare. Oltretutto; in molti casi, oltre al costoso viaggio, un vero è proprio tesoretto, si rende necessaria una permanenza fuori sede di alcuni giorni. Per esser ligi davanti al datore o la commissione esaminatrice che dovrà assumere il potenziale candidato; visti anche gli orari a cui spesso questi devono assoggettarsi per recarsi, in tempo, nelle aziende nonché sedi concorsuali. Oltre a una complessa logistica per raggiungere i posti, dislocati sovente in periferie, zone industriali; carenti molte volte di mezzi pubblici a loro volta, con orari inadeguati. Logica conseguenza; non tutti, possono dare a se stessi, un’opportunità. Questa ennesima, intuizione è basata su reali esperienze di vita, oltre a innumerevoli ore di ascolto da parte di amici, estranei o semplicemente viandanti incrociati sul cammino. Dunque un’osservazione perentoria, di quanto, oltre alla mancanza di occupazione, sia difficile spesse volte, prendere parte persino al processo selettivo, carente di persè. Permettetemi di dire; “un danno con effetti collaterali enormi”. Oramai data la diffusione a macchia di leopardo della situazione produttiva italiana associata ai cambi, continui, delle multinazionali (come spiegato nell’introduzione), nonchè dei privati. Cercare lavoro vuol dire spostarsi ovunque, muoversi a centinaia di kilometri pur di avere una change. Non di rado è necessario far confronti, leggere articoli, perdere ore, visitare forum per giorni. Per decidere se partecipare al colloquio dell’azienda prescelta o dell’altra; dunque se il caso di entrambe. Come accade in questi casi, dati i fattori in gioco, si è in grado di recensire pochi risparmi appena sufficienti solo per un’occasione. Magari trascurando l’altra che a nostro discapito sarebbe potuta divenire quella decisiva. Poi, neppure a dirlo, complice un fato ancor piu’ aspro, i colloqui sono fissati, entrambi, a pochi giorni uno dall’altro. Visti i fatti cosi descritti; per emergere è dare a tutti una mano, in questo contesto caotico. Le istituzioni nonchè anche i privati dal canto loro potrebbero diventare punto di approdo è speranza per moltissime persone. Non a caso ho deciso volutamente di chiamare la mia proposta “ticket for job”. In pratica mettere in campo una serie di azioni, utili al caso, per aumentare le possibilità di effettuare colloqui lavorativi fuori sede. Gli interessati o meglio i beneficiari di questo progetto, saranno in primis tutti coloro che hanno esigenza impellente di un lavoro è al contempo una situazione economica gravante.
LOGISTICA: Per esempio; lo si potrebbe far gestire a fondazioni bancarie, vicine a queste tematiche. Gli addetti alla cessione mutui, fidi ecc. formati a dovere potranno occuparsi della risoluzione di queste pratiche. Per quanto un ufficio creato apposta, potrebbe dare un’ottima parvenza organizzativa; motivando l’interessato; dimostrando a questi l’ampia vicinanza alle sue problematiche è comprensione per il futuro. Si elargiranno somme non superiori, comunque proporzionate, a un business plan, di natura semplificata, che il candidato dovrà presentare; perlomeno una nota spesa preventiva. Si mostreranno i documenti dell’eventuale concorso oppure i piani di viaggio, soggiorno e rientro, del colloquio fuori sede. Eventuali spese extra, non presentabili al momento potranno essere dimostrate al rientro. Il progetto tenderà a elargire somme, per eventuali spostamenti, non inferiori ad un minimo di 450km dal proprio domicilio. Si valuteranno, a patto vi siano i requisiti; non piu’di tre aiuti. Lo stesso progetto potrebbe essere proposto, in parallelo, creando un canale youtube; ancora meglio una piattaforma dedicata. Facendo caricare, ai richiedenti stessi, video motivazionali, che; sottoposti a esame da parte di eventuali benefattori, potranno usufruire dei fondi richiesti, incontrando di persona quest’ultimi, ammesso siano disposti a finanziarli.
RICADUTE UTILI: Se questa mia visione dei fatti, con opportune nonchè necessarie migliorie del caso, fosse approvata, quantomeno lanciata in prova; apporterebbe benefici davvero notevoli. Rientrando in un’ottima visione di “welfare particolare” del tutto innovativo e futurista.
CONCLUSIONI: Sicuramente, come è giusto che sia, altri ancora, dopo la lettura di questo ennesimo progetto; si staranno ponendo la legittima domanda. Perchè versare delle somme di denaro per favorire qualcuno; dunque fargli ottenere un lavoro, fuori sede? A coloro rispondo; innanzi tutto che potrebbero essere loro figli, amici, mariti, mogli ecc. Ma a rigor del vero i benefici vanno oltre. Quante volte leggiamo di grandi cervelli che lasciano i nostri paesi per migrare altrove? Magari amareggiati perchè per giungere agli apici della carriera nessuno ha voluto aiutarli? Non è raro neppure sentire storie di disperazione quotidiana. Che vedono coinvolti studenti, lavoratori è tanta gente che per mancanza di possibilità non ha potuto avere un’opportunità. A questi ed a tutti gli altri dobbiamo, necessariamente, pensare. Questo in futuro ripagherebbe mille volte le somme donate. Ci saranno difatti tra di loro, grandi artisti, artigiani, studiosi, accademici ecc. Che vista la grande generosità della loro terra non le volteranno mai le spalle. Dunque un giorno porteranno la loro maestria, scienza nonchè attività produttiva anche a favore della città che gli ha dato i natali.
Vincenzo Naturale